Kilowatt Festival: da lunedì 20 a domenica 26 luglio 2020, a Sansepolcro.
Una piccola grande sfida, una conferma importante resa possibile dal supporto delle istituzioni, del territorio, e dalla collaborazione degli artisti in programma.
38 spettacoli e concerti in cartellone, tra i quali 16 in prima o anteprima nazionale e gli 8 della Selezione Visionari, per un festival diffuso: si va in scena sui palchi all’aperto e nei chiostri, nella città di Piero della Francesca.
Padrino del festival il pluripremiato attore, autore e regista Roberto Latini che porta in scena un suo storico spettacolo e alla cui opera vengono dedicati un incontro pubblico, una mostra e un progetto sulla drammaturgia.
Il festival si muove con agilità tra lavori di artisti consolidati del panorama teatrale e coreografico nazionale e internazionale, tra i quali, Soffiavento – una navigazione solitaria con rotta su Macbeth (anteprima) di e con Paolo Mazzarelli, Tabù – Ho fatto colazione con il latte alle ginocchia, di quotidiana.com e Spezzato è il cuore della bellezza (anteprima) della Piccola Compagnia Dammacco, con il premio Ubu Serena Balivo.
D’amore, filiale e incondizionato, si parla in C’est la vie (prima nazionale) del drammaturgo e regista franco-marocchino Mohamed El Khatib: una commovente guida all’uso della vita con gli attori Fanny Catel e Daniel Kenigsberg che raccontano la loro comune tragedia ovvero la perdita di un figlio. Rimbambimenti – dalla fisica quantistica al morbo di Alzheimer (primo studio) è una performance sul tempo, tra clownerie e musica contemporanea, che vede protagonisti il premio Ubu Andrea Cosentino e uno dei più apprezzati compositori e librettisti contemporanei, Fabrizio De Rossi Re.
Isadora Duncan del coreografo francese e grande artista internazionale Jérôme Bel, con Elisabeth Schwartz, Chiara Gallerani: il ritratto della grande Isadora Duncan, basato sul lavoro autobiografico La mia vita. Sempre per la danza, dall’Olanda, il coreografo Benjamin Khan con Sorry, but I Feel Slightly Disidentified, primo capitolo di una trilogia dedicata al tema del corpo e degli stereotipi, con la danzatrice Cherish Menzo, vincitrice del Fringe Award 2019. Punti di ristoro (prima nazionale) di Stefania Tansini, un lavoro che esplora la ricerca del piacere. T.I.N.A. (There is no alternative) della coreografa Giselda Ranieri: un lavoro ironico sulla sindrome da iper-connessione dei nostri tempi.
Tornano a Kilowatt Festival Leviedelfool con l’anteprima di BACCANTI – Βάκχαι, ideato, diretto e interpretato da Simone Perinelli che porta in scena le storie del mito, di donne e uomini prede di Dioniso. Liberamente ispirato a Euripide, Eracle, l’invisibile (prima nazionale), di Teatro dei Borgia: una performance immersiva che si svolge in una tenda, per 25 spettatori alla volta, in doppia replica per 3 giorni.
Ancora una performance immersiva, stavolta proposta dal Teatro delle Ariette, la compagnia di attori-contadini che fa il pane in Valsamoggia: Trent’anni di grano – autobiografia di un campo, per raccontare attraverso il grano il nostro presente. Quaranta spettatori seduti attorno a un grande tavolo: si preparano le tigelle e si mangiano insieme.
Di presente si continua a parlare con Un chant d’amour – come mettere in scena l’odio? (anteprima) della compagnia Teatro Rebis: le inquietanti vicende di Macerata del 2018 – l’omicidio di Pamela Mastropietro per mano di Innocent Oshegale e l’attentato di matrice razzista di Luca Traini – incontrano I Negri di Jean Genet e danno vita a un teatro d’arte intimista, onirico e politico, per attori e burattini.
L’incidente è chiuso della compagnia Menoventi, tratto da Il defunto odiava i pettegolezzi di Serena Vitale (ed. Adelphi 2015), un giallo sul misterioso suicidio del poeta Majakovskij.
Arricchisce il programma del festival la Selezione Visionari, i cittadini non addetti ai lavori che partecipano alle attività di Kilowatt scegliendo, attraverso un accurato e condiviso processo, alcuni spettacoli per il cartellone.
Padre d’amore Padre di fango (prima nazionale) con Cinzia Pietribiasi; Un onesto e parziale discorso sopra i massini sistemi (prima nazionale) di e con Pietro Angelini, Polvere (anteprima), primo progetto di teatro di figura del Collettivo Superstite, Troya City – La verità sul caso Aléxandros del collettivo napoletano Teatro in Fabula diretto dal premio Ubu Lino Musella e Tre, della compagnia di Chiavari ScenaMadre.
Selezionati anche uno spettacolo di danza e due di circo: Oriri (anteprima) della compagnia Bambula Project per la danza e per il circo Un’ po’ di più, di e con Zoé Bernabéu e Lorenzo Covello e Piume, un viaggio attraverso gli stati emotivi dell’attesa e della solitudine, di e con la performer Elena Burani.
Freschi di premi, Kilowatt Festival ospita la Franctis Dance Company, vincitrice di Danza Urbana XL 2020, e Angelo Campolo, vincitore di Inbox rispettivamente con Last Space e Stay Hungry.
Tra i lavori più interessanti del panorama emergente, Manhbusa prima performance del coreografo Pablo Girolami, della compagnia italo-svizzera Ivona, Stretching One’s Arms Again (prima nazionale) di Lucrezia C. Gabrieli che trae ispirazione da Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) del pittore Mark Rothko.
Ionica di e con l’abile narratore umbro Alessandro Sesti alle prese con la storia del primo testimone di giustizia della fascia ionica, Andrea Dominijanni, e della sua guerra alla ‘ndrangheta. In Alla Furca la compagnia siciliana Condorelli_Tringali mette in scena la confessione di un pentito in un’aula di tribunale: un’amara fotografia su presente e potere in salsa rock.
EVE #2 (anteprima) ideato per la Biennale Teatro Atto IV Nascondi(no) dal performer Filippo Michelangelo Ceredi che indaga le derive della comunicazione politica.
Petit Bal, spettacolo di arte circense di Contraerea, una realtà aretina che promuove la contaminazione tra la drammaturgia dei corpi e le discipline aeree. Almeno Nevicasse, esito del laboratorio di parole e cucito tenuto con i cittadini di Sansepolcro dall’attrice Francesca Sarteanesi, tra le fondatrici del gruppo teatrale Gli Omini.
Chiuderà il festival Outdoor Floor Dance, in collaborazione con Anghiari Dance Hub, della compagnia Chiasma / Salvo Lombardo: un’azione coreografica sostenuta dalla relazione con la pulsazione musicale, sonora e visiva di un live set multimediale.