Fino al 1° novembre 2020 la Casa di Piero della Francesca di via Niccolò Aggiunti 71, a Sansepolcro (AR), ospita la personale di Raffaello Lucci dal titolo “La luce del pensiero”.
La mostra, inaugurata il 12 settembre, è promossa dalla Fondazione Piero della Francesca, che ha come finalità lo studio e la documentazione dell’opera del genio rinascimentale attraverso pubblicazioni, convegni ed esposizioni.
La fondazione accoglie però anche opere di artisti contemporanei, sensibili e attenti al lascito di Piero della Francesca. Non poteva mancare quindi Raffaello Lucci, con cui c’era già stata la collaborazione nel 2017 per il progetto “Cinque lettere a Piero”, formato da cinque lavori realizzati mediante incisione, pittura e riporto grafico di una parte del “De prospectiva pingendi”, che restituiscono una personale lettura di alcuni capisaldi pierfrancescani come “Adamo morente”, “La Madonna del parto”, “Il Battesimo di Cristo”, “La Flagellazione” e “La Resurrezione”, adesso nella collezione permanente della casa.
L’artista aretino per l’occasione presenta tre progetti, suddivisi in tre ambienti diversi ma collegati tra loro.
Il noto ciclo “Kyclos”, formato da sedici tele a tecnica mista e due acqueforti, ispirato alle stagioni dell’esistenza che sono ritmate dal tempo, dalla diversa luce delle ore del giorno e dalla scala musicale, le già citate incisioni di “Cinque lettere a Piero” e, in anteprima, la nuova serie “Walls Postage”, che si ispira a riferimenti tematici condensati in frasi presenti nei singoli ex libris, a loro volta incollati sul retro di diciotto tele a tecnica mista, a cui si aggiungono quattro acqueforti che prendono il titolo dalle riflessioni espresse nel testo situato nel tragitto espositivo.
Tre sezioni che rappresentano specifiche stazioni del percorso artistico di Lucci e del fil rouge che lega l’arte del genio biturgense del Quattrocento al lirismo astratto del pittore aretino.
In passato Anna Maria Maetzke, soprintendente BAPSAE di Arezzo, Antonio Paolucci, soprintendente del Polo Museale Fiorentino e Carlo Sisi, direttore di Palazzo Pitti a Firenze, avevano ravvisato nei lavori dell’artista alcuni traslati riferimenti al grande maestro, sostenendo il suo percorso artistico e la sua attività espositiva in momenti determinanti della carriera. Ne sono esempi la mostra del 2001 al Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, curata dalla Maetzke, e quella del 2006 al Museo Marino Marini di Firenze curata da Sisi e Paolucci, senza dimenticare gli interventi dei tre alla presentazione della mostra del 2003 a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana, e in altre occasioni.
Così si esprimeva la Maetzke, alla cui memoria è dedicato il progetto “Cinque lettere a Piero”: «Fantasia ed emozione si esprimono attraverso i colori “magici” dei dipinti di questo artista. Sono colori purissimi ottenuti con la sua esperienza di chimico, che gli consente di mantenere sulla tela l’assoluta purezza e luminosità delle terre naturali, che è capace di usare senza che siano alterate dalle usuali tempere od olii, come normalmente succede. Questi colori, nei loro rapporti felicissimi, rendono le sue composizioni capaci di una straordinaria suggestione, direi che fanno sognare, e sollecitano così l’osservatore a soffermarsi a lungo davanti a ogni quadro per entrare nel mondo di profonda spiritualità dell’artista».
Oggi la Fondazione Piero della Francesca accoglie il desiderio di Raffaello Lucci di onorare la fiducia in lui riposta dai tre grandi personaggi della cultura italiana, presentandone gli esiti al grande pubblico.
La mostra “La luce del pensiero” è visitabile dal lunedì al venerdì con orario 10,30-12,30 e dal sabato alla domenica con orario 10,30-13 e 15,30-18. Chiuso il martedì.