Fonte Aretusa Arte ha pubblicato Società civile, cartella a tiratura limitata che raccoglie tre litografie acquerellate a mano dall’artista aretino Simone Arrigucci. La cartella è corredata dalla critica di Marco Botti.

Allievo di Gastone Torini, in oltre venti anni di carriera il pittore toscano ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali per la sua attività. Questa pubblicazione segna un punto di ripartenza dopo lo stop causato dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e affronta un tema complesso, da secoli al centro dell’attenzione dei filosofi.

La società civile è stata spesso esplorata anche dal mondo delle arti. Teatro, letteratura, musica e pittura l’hanno usata e continuano a utilizzarla come tema da rappresentare od oggetto di satira e accusa. È in quest’ultimo filone che si inserisce la cartella di Arrigucci, in cui l’artista denuncia con sarcasmo l’uomo di oggi, sempre più votato all’appiattimento.

Nelle tre opere, “Bagnanti”“Il fine giustifica il mezzo” e “Intimità”, il microcosmo del pittore sembra emergere da una dimensione onirica. Grazie a simboli e metafore egli rivela la sua visione della contemporaneità, filtrata o trasfigurata attraverso il linguaggio espressionista che da anni è la cifra distintiva della sua arte. Nelle litografie si ripetono figure femminili contrassegnate da corpi sinuosi ma omologati, prive di connotati nel viso, che si accalcano e mescolano senza un apparente ordine. I movimenti monotoni, ripetuti quasi per inerzia, palesano un senso di alienazione. È un essere umano apatico quello che viene rappresentato, indifferente agli stimoli, che non ha interesse a valorizzarsi. Egli preferisce adeguarsi al branco e confondersi nella folla.

Il pittore, da profondo e consapevole osservatore, sa bene che solo una nuova presa di coscienza potrà invertire la rotta. La strada è lunga e tortuosa, ma gli artisti come Arrigucci provano con coraggio a segnarla.