Il progetto espositivo curato da Liletta Fornasari, presenta opere di Pietro Benvenuti dalla sua formazione agli anni del successo accademico e dell’investitura a “pittore imperiale”, ricercato da illustri committenti. La mostra organizzata e promossa dalla Fondazione Ivan Bruschi, parte del patrimonio culturale di Intesa Sanpaolo, è allestita alla Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi e vuole ricordare in occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova il pittore aretino Pietro Benvenuti, uno dei protagonisti della scena internazionale, anche grazie alla rete di istituzioni accademiche da lui presidiate e alle relazioni avute con importanti personaggi.
Per il Duomo di Arezzo Benvenuti dipinge, nel 1794, il Martirio di San Donato e, nel 1804, una monumentale Giuditta che mostra la testa di Oloferne al popolo di Betulia, magistrale debutto nel genere della pittura di storia che avrà un seguito ne La morte di Priamo, eseguito nel 1811 per il principe Corsini, e nei fasti napoleonici celebrati nelle grandi tele con Elisa Baciocchi fra gli artisti (1813) e Il giuramento dei Sassoni a Napoleone (1812). Grazie a prestiti pubblici e privati, tra cui alcune opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, la mostra segue attraverso bozzetti e disegni preparatori la vicenda di quelle importanti imprese, illustrando la carriera di Benvenuti dagli anni del successo accademico a quelli degli eleganti ritratti, dei quali è presente in mostra una selezione significativa. Tra questi anche due opere della collezione di Intesa Sanpaolo, presenti da anni nel percorso espositivo della Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo con il figlio del 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.