Martedì 6 e giovedì 8 agosto a Talla e Moggiona
Proseguono gli appuntamenti di teatro della rassegna “TEATRO DEL FIUME” arrivata alla sua ventunesima edizione, curata da NATA Teatro, con il sostegno dei Comuni del Casentino.
In arrivo due appuntamenti ad ingresso gratuito targati NATA Teatro, pensati per il pubblico dei più piccoli e delle loro famiglie: due storie a metà tra il classico e la riscrittura moderna che faranno divertire grandi e piccini.
- Il primo appuntamento è per martedì 6 agosto alle ore 21.15 presso il Parco delle Feste di Talla con “LA CIAMBELLA ADDORMENTATA…NEL FORNO”, regia di Lorenzo Bachini, con Cinzia Corazzesi e Mirco Sassoli. Raccontare una storia è un po’ come cucinare: ci vogliono fantasia e passione, esperienza e creatività; ma soprattutto, ci vogliono gli “ingredienti” giusti: cose sane e genuine, perché le storie, come il cibo, sono un alimento essenziale della nostra vita. “La Ciambella Addormentata…nel forno” narra l’avventura di due “pâtissieres” alle prese con una ricetta molto speciale. Un giorno le due pasticcere, mentre sono al lavoro nel proprio laboratorio, ricevono un ordine molto particolare: il Conte De Abat Jour festeggia il suo compleanno e le due cuoche dovranno creare una torta unica, qualcosa che possa accontentare i difficili gusti del Conte e dei suoi invitati. Per preparare un dolce “da favola”, il duo dovrà utilizzare tutta la sua fantasia e metterci dentro qualcosa che lo renda veramente originale! È così che i due personaggi, con l’ausilio di ingredienti e utensili da cucina, prepareranno il proprio dolce, immaginandone e raccontandone la storia ispirata alla fiaba classica de “La Bella Addormentata”, parte di quei racconti che le nonne ci leggevano da bambini, quando preparavano per noi dolci e biscotti fatti con amore, per nutrirci e accompagnarci nella nostra crescita.
- Giovedì 8 agosto alle ore 21.15 a Moggiona, sempre ad ingresso gratuito, va in scena lo spettacolo “EMANUELA E IL LUPO”, con Alessandra Bracciali e Livio Valenti, regia di Livio Valenti. La giovane Emanuela, lasciata la casa dei suoi genitori, si mette in viaggio finché arriva in un bosco, dove decide di fermarsi; comincia a costruire la sua casa in una luminosa radura, ma non sa che un lupo, nascosto tra i cespugli, la sta spiando. La bestia feroce vorrebbe mangiarsi Emanuela, ma ha paura del suo bastone e del suo coltello, mentre trova curioso il suo libro e la sua pentola. I due sconosciuti cominciano a osservarsi: si avvicinano, si annusano e si raccontano; un giorno però il Lupo tenta di papparsi la ragazza, ma ahimè o per fortuna, succede un imprevisto che li farà diventare amici… perché, come il detto dice, la solitudine è una brutta bestia. Lo spettacolo contrappone, come nelle fiabe classiche, il buono e il cattivo, ma essendo una fiaba moderna, procede con tecniche narrative originali: Emanuela, che rappresenta la giovane eroina che sta compiendo il suo viaggio di crescita, ha delle armi in mano (il coltello e il bastone) che utilizza però non per combattere, ma per costruire. Il Lupo invece, pur essendo “il malvagio”, si preoccupa perché vede il suo bosco invaso dall’umano; quindi è la belva, in questa storia, ad aver paura dell’intruso che gli può portare via ciò che possiede. Ambedue i personaggi, pur nella leggerezza del racconto, hanno le loro ragioni profonde e sono psicologicamente complessi.
→ Prenotazione consigliata al numero 379 14 25 201