Continuano i racconti di Ilaria (Vedi chi è Ilaria e i suoi racconti)
Nuova festa, nuove esperienze di vita, nuove persone, nuovi luoghi meravigliosi. Questo è stato per me il Ringraziamento anche detto, qui in terra ammerigana, Thanksgiving. Questo importantissimo giorno- sì, qui negli Stati Uniti è paragonabile al nostro Natale-, che vediamo sempre nei film e di cui sentiamo sempre tanto parlare, ma che noi italiani non viviamo, viene celebrato ogni anno nel quarto giovedì di novembre. Venendo celebrato di giovedì viene a crearsi quello che noi italiani chiamiamo “il ponte” e dunque studenti, assistenti, professori etc…possono godere di quattro piacevoli- e necessari, prima degli esami finali- giorni di vacanza che spesso vengono spesi in famiglia e ciò dà origine ad una sorta di pre-esodo natalizio verso le varie città di origine- che qui in America possono essere a varie ore di distanza, con annesso fuso orario.
Fatto questo mini riassunto culturale veniamo a quello che è stato il MIO Thanksgiving, quello che ho vissuto io in prima persona…UNO SPETTACOLO! Cioè avete presente il Thanksgiving dei film? “Noooo, ma i film non raccontano la verità, non è mica in quel modo!” Sbagliato!!! E’ stato tutto esattamente, anzi diciamo “quasi” esattamente, come nei film. Perché “quasi”? Beh perché normalmente nei film americani alla fine ci sono sempre due che si innamorano, perché il Thanksgiving fa loro comprendere l’importanza dell’amore e dell’essere altruisti e generosi e normalmente trovano sempre un cane che funge da elemento di unione e perché no, anche un bambino solo ed orfano nella strada che diventa il loro figlio adottivo e…sì, vabè penso di aver reso l’idea! Ecco questi ultimi dettagli non mi sono capitati- anche se a Chicago, nel bel mezzo del Millennium Park, ho assistito ad una proposta di matrimonio in diretta con tanto di cartelli “Will you marry me?” (Mi vuoi sposare?), da tipico film americano- appunto- e potrei anche mentire e dirvi che quel cartello era diretto a me. Perché che ci sarebbe di strano? E in ogni caso sognare è gratis!
Comunque, tornando a noi, questo Thanksgiving è stato una favola resa possibile grazie ad una stupenda amica, Bailey, che ho conosciuto qui ad Oberlin e che mi ha fatto vivere un’esperienza da sogno. Ma non eravamo sole, ovviamente! Insieme a noi sono partite le due assistenti francesi che come me lavorano qui ad Oberlin. Solamente il viaggio è stata un’esperienza da film del Ringraziamento! Ovviamente abbiamo viaggiato in macchina e non in aereo, sennò che vera esperienza sarebbe stata! E dunque first stop- prima fermata- sì lo so, chiedo venia per tutti questi anglicismi- e latinismi- ma “abbundandis, adbundandum” sì sa!-, insomma, prima fermata: Chicago!
Lì è dove abbiamo passato la prima notte giusto per fare una sosta prima di arrivare alla vera meta….il Wisconsin!, dove abita la mia amica Bailey e dove abitano i suoi nonni, anche se ovviamente, come da buoni americani, non vivono mica nella stessa città, ma a due ore buone di distanza, mi pare giusto!
Dunque, il giovedì del Ringraziamento lo abbiamo passato a casa dei nonni, insieme a zii e cugini paterni, con tanto di tacchino, patate dolci, stuffing (ripieno) e pumpkin pie e apple pie e….e poi i pantaloni tirano e ci si chiede perché! Vabbè, si campa una volta sola!
E il mattino dopo ci siamo riuniti di nuovo per una bella colazione sempre Thanksgiving style- giusto perché eravamo digiuni- accompagnata da canti di Natale e musica. Sì, giuro, è proprio quello che è successo! Perché non ho specificato ma, la mia amica Bailey è una musicista qui ad Oberlin e suona vari strumenti, tra cui il pianoforte che ha abilmente suonato in casa di sua nonna mentre insieme a sua mamma cantava canzoni natalizie! Diciamo che mi sono rivista davanti la scena di Eric Forrester di Beautiful quando per Thanksgiving- ma dai!- suona e canta al suo pianoforte insieme a tutta la famiglia Forrester.
Comunque, dopo questo momento idilliaco e quasi surreale, ma realmente accaduto- ho le prove, ho fatto il filmino-, siamo partite alla volta della casa di Bailey dove abbiamo trascorso il week-end, e che week-end! Vi dico solamente che sua madre ha origini italiane e che tutti gli anni due giorni dopo il Ringraziamento invita amici e parenti per una sorta di secondo Ringraziamento con tanto di ravioli fatti in casa! Ragazzi, voglia mangiare tacchino, patate dolci e varie, la nostra cucina, quella italiana non la batte nessuno!
Ma,a parte queste esperienze estatiche culinarie, il week-end è stato davvero bello e significativo e mi ha fatto conoscere ancora di più ed apprezzare la cultura americana. Normalmente, noi italiani siamo riconosciuti per essere aperti, ospitali ed amichevoli. Beh, dopo le varie esperienze che ho avuto qui in America posso tranquillamente dire che gli americani in quanto ad ospitalità ed apertura ci battono alla grande! La differenza tra noi e loro è che noi sì doniamo, siamo generosi e quant’altro, ma la nostra il più delle volte è una falsa generosità, è una generosità con un sottofondo di aspettativa; noi diamo perché alla fine ci aspettiamo qualcosa in cambio, siamo sinceri!
Ecco, gli americani invece ti danno tanto ma senza aspettarsi, né volere, né pretendere nulla in cambio e sono favolosi per questo! Magari nemmeno ti conoscono o sanno davvero poco sul tuo conto, sul tuo background economico, familiare, politico etc… eppure ti trattano come una figlia. Io mi sono sentita davvero a casa, davvero in famiglia anche se non era la mia vera famiglia. Mi sono sentita come se avessi fatto parte di loro da sempre e non come una straniera venuta per un periodo in America. Dunque, capirete che è inevitabile non amarli!
Ovviamente, ecco, non aspettatevi che apparecchino la tavola con fiocchi e lustrini stile matrimonio come facciamo noi per ogni festa- sì, va bene, anche la domenica-, quello no, ognuno qui prende il suo piatto e via di self service! Ma stai sicuro che una sedia per farti sedere te la trovano e soprattutto nessuno ti viene intorno e ti dice: “ne vuoi?”, “ancora?”, “su dai non fare complimenti”, “ti vedo deperito mangia!”. No gente niente di tutto questo! Solo tante risate, tanto amore e felicità! Va bene, così suona un po’ troppo smieloso, ma davvero non saprei in che altro modo descrivere questi quattro giorni. E quale conclusione migliore se non un altro breve pit-stop a Chicago durante il ritorno? Abbiamo visto il Millennium Park con tutte le sue attrazioni e abbiamo fatto tante, tante- forse troppe- foto!
Insomma, questo Ringraziamento mi ha fatto capire per l’ennesima volta quanto sia fortunata e quanto debba essere grata per tutto quello che ho e che sto vivendo. Sono circondata da persone meravigliose che mi rendono migliore e che rendono la mia vita migliore! Sto vivendo esperienze che mai avrei pensato di vivere se non nei miei sogni! E per questo è per me un onore poterle condividere con voi, perché spero che leggendo queste mie poche righe possiate vivere anche voi quello che sto vivendo; che possiate provare le emozioni che sto provando.
Alla prossima!
P.S. Ho creato questa pagina su Facebook https://www.facebook.com/italyinoberlin per portare e far respirare un po’ della nostra bellissima Italia qui ad Oberlin Aiutatemi a mantenere attiva e viva questa pagina, basta mettere “mi piace”. Grazie!