Stili, virate e partenze saranno al cuore di un incontro ospitato dal Palazzetto del Nuoto di Arezzo
L’evento, organizzato dalla Chimera Nuoto, sarà domenica 26 novembre e riunirà tecnici di tutta Italia
Una giornata di formazione per istruttori, maestri e allenatori di nuoto per approfondire la didattica nelle diverse fasce d’età tra tecnica degli stili, virate e partenze. L’appuntamento, promosso dalla Chimera Nuoto, è in programma domenica 26 novembre al Palazzetto del Nuoto di Arezzo e andrà a proporre un’occasione di confronto, aggiornamento e condivisione di buone pratiche con l’obiettivo di migliorare l’insegnamento dal nuoto neonatale agli adulti. Questa iniziativa rappresenterà la prima tappa di un percorso che proseguirà per il resto della stagione e che sarà aperto a tecnici di società da tutta la penisola per favorire una formazione continua attraverso una didattica attiva e interattiva che partirà dall’aula per un primo approfondimento teorico, passerà dalla vasca per testare concretamente quanto appreso e terminerà nuovamente in aula per una fase di valutazione finale e di analisi dell’esperienza.
→ Il corso, curato dal direttore sportivo della Chimera Nuoto Marco Magara, prenderà il via alle 9.00 con un approfondimento dal tema “Stile libero: tecnica e didattica” dove verranno trattate le attuali modalità di insegnamento in stretta relazione con il perseguimento degli obiettivi per ogni fascia d’età, poi verrà previsto un focus sulle partenze in collegamento con il corpo proiettile e sulle virate in collegamento con il corpo galleggiante. Il pomeriggio sarà incentrato sullo stile doppio dorso per la costruzione funzionale del nuotatore e troverà poi la propria conclusione con la lezione “Dal baby all’attività sportiva” per tracciare la progressione didattica che, dalle prime esperienze in vasca in età neonatale, accompagna fino all’ingresso nel settore agonistico. «La formazione – commenta Magara, – sarà prevista tra più fasi dove la teoria verrà sostenuta dalle esperienze vissute prima a bordo vasca e poi direttamente in vasca, per provare le progressioni didattiche da proporre ai nuotatori e per acquisire una maggior consapevolezza dell’agire da insegnante per migliorare l’insegnamento a tutti i livelli e con tutte le età».