Le celebrazioni promosse da Anpi, Arci e Circolo Aurora prevederanno una commemorazione pubblica più intima e personale, invitando ogni cittadino a fare la sua parte, nel pieno rispetto delle norme anti-covid.
E’ arrivato il 25 aprile, la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. E anche quest’anno i festeggiamenti saranno condizionati dalla pandemia non ancora sconfitta. La festa, domenica prossima, coinciderà proprio con il giorno che in molti indicano come quello della svolta e, dal giorno dopo, dell’alleggerimento delle misure restrittive a causa della pandemia e del ritorno a una graduale normalità, che rende ancora più simbolica e piena di significato la Festa della Liberazione 2021.
Un 25 Aprile che purtroppo non potrà ancora essere un giorno di festa ‘in presenza’, assembrati e insieme, come eravamo abituati a festeggiarlo fino a due anni fa e per oltre 70 anni, ma sarà pur sempre ‘IL’ giorno in cui è fondamentale testimoniare con forza, ancora una volta dopo 76 anni, i propri valori antifascisti.
E’ per questo che l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Arezzo, coadiuvata dal Comitato aretino dell’Arci e dal Circolo Aurora, anche quest’anno, nonostante la pandemia, promuovono le celebrazioni del 25 Aprile. Celebrazioni che ci saranno, anche se vissute in maniera più intima e privata, in attesa di poter stare insieme a partire dal 2022.
Come lo scorso anno, impossibilitati ad uscire, in tantissimi cantammo Bella Ciao dalle finestre e dai balconi, in uno dei momenti più significativi e simbolici dell’intero periodo di lockdown, anche quest’anno, non potendo fare molto di più, ricorderemo il 25 aprile con un piccolo, ma significativo gesto che ciascuno di noi potrà fare autonomamente, ma comunque insieme a tutta la comunità aretina.
Insieme, perché tutti sono invitati a portare un fiore, una poesia, un pensiero, dei disegni o qualunque altro omaggio al Monumento alla Resistenza al Poggio del Sole, di fronte alla Prefettura. Un monumento che solamente poche settimane fa, agli inizi di marzo, è stato rovinato per l’ennesima volta (sono saltate alcune lettere della scritta che lo compone: “Il popolo delle vallate aretine ai caduti per la Resistenza”) dopo che erano state ripristinate sempre perché rovinate, solamente un paio di anni fa. La stessa cosa potrà essere fatta in tutti gli altri monumenti, cippi e lapidi sparsi per il territorio.
E allora, tutti coloro che non dimenticano il sangue versato per la libertà e considerano il 25 aprile una grande festa di popolo, una festa oggi più attuale che mai, potranno contribuire alle celebrazioni, a partire dalle 10, per le strade della città, nelle periferie e sui monti, in piccoli gruppi, con le proprie famiglie e i propri congiunti, evitando assembramenti e rispettando il distanziamento sociale e tutti i protocolli anti-covid.
Buona Festa della Liberazione a tutti gli aretini.