In collaborazione tra Museo dei Mezzi di Comunicazione, Comune di Arezzo e Fiera Antiquaria, è allestita la mostra dal titolo “I protagonisti del cinema muto: 1895 – 1930” nella sede della Fiera stessa sotto le Logge Vasari. L’esposizione resterà aperta durante le Antiquarie dei mesi di marzo e aprile con orario 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00.
L’assessore Marcello Comanducci: “una mostra che conferma le nostre priorità: organizzare eventi collaterali alla Fiera, per renderla ancora più appetibile e occasione di visita della nostra città, e fare di Arezzo in un prossimo futuro un potenziale set cinematografico per fiction o film”.
Si tratta di un’esposizione inedita di fotografie di attrici e attori del cinema muto rinvenute da Fausto Casi e conservate nel Museo dei Mezzi di Comunicazione. Oltre alle 40 immagini, che raffigurano veri e propri “pezzi da novanta” dell’epoca d’oro del muto, da Max Linder protagonista di numerosi film comici e morto suicida con la moglie nel 1925 a Stacia Napierkowska spesso partner in tante pellicole proprio di Linder e conosciuta per l’interpretazione di Antinea la regina di Atlantide nel film omonimo, saranno esposte anche alcune preziose macchine risalenti ai primi anni del Novecento e utilizzate negli stabilimenti cinematografici: la macchina da proiezione per pellicola da 35 mm. realizzata in Francia nel 1901 dalla Gaumont a Paris e la macchina da ripresa per pellicola da 35 mm. realizzata in Germania dalla Ernemann (1900 – 1910).
“Quest’ultima è una scatola in rovere – ha sottolineato Fausto Casi – con ingranaggi e scatole di contenimento della pellicola in metallo. A quel tempo, macchine del genere venivano montate su treppiede e mantenute ferme sul campo di visione dell’obiettivo. Erano azionate mediante una manovella dall’operatore cinematografico per tutto il tempo di ripresa. Di questa in mostra è ancora possibile sentire il rumore tipico della rotazione degli ingranaggi che, trascinando la pellicola davanti all’obiettivo, impressionavano la scena che si presentava”.
Il percorso espositivo sarà completato da uno schermo, necessario per la riproduzione di alcuni modelli di “pizze”, pellicole a 35 mm., e da un gruppo di contenitori di pizze in metallo, con coperchio a tenuta stagna, usati per salvaguardare le pellicole in nitrato di cellulosa, infiammabili al solo superamento della soglia di temperatura ambientale di circa 40° centigradi. Spesso, infatti, dannosi incendi, anche mortali, avvenuti nei luoghi del cinema erano dovuti all’autoaccensione delle stesse.
In mostra anche un originale filmato in dvd, dalla collezione del Museo dei Mezzi di Comunicazione, con l’esclusiva proiezione del cortometraggio di Emil Reynaud del 1894 e dei primi cinque film dei Fratellli Lumiere. Vere e proprie pietre miliari della storia del cinema.
Fonte: Comune di Arezzo