L’Archivio Dei diari attribuisce il Premio Città del diario 2023 a Ezio Mauro per “la passione per la storia, la scelta del metodo giornalistico come schema privilegiato di indagine e racconto, l’attenzione sempre rivolta ai veri protagonisti dell’età contemporanea: gli uomini, le donne, le “masse” che hanno animato, spesso subito, le grandi guerre e le ondate migratorie, le metamorfosi della politica, i progressi e i rovesci della società e dell’economia”.
Il Premio Città del diario è il riconoscimento rivolto alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria, assegnato in anni recenti a Pupi Avati, Walter Veltroni, Francesco Guccini, Andrea Riccardi, solo per citarne alcuni.
La presenza di Mauro a Pieve Santo Stefano nell’anno del centenario dalla nascita di Saverio Tutino, fondatore dell’Archivio, riveste un alto valore simbolico rintracciabile nella radice che accomuna l’esperienza del “vivaio della memoria” e quella de “la Repubblica”, il quotidiano che dal 1976 annovera Tutino come inviato speciale quale esperto di politica internazionale, che successivamente Mauro dirigerà per ben vent’anni, dal 1996 al 2016.
Quella radice comune è la persona: il lettore, il diarista, sono posti al centro di progetti culturali che richiedono reciprocità, che chiedono loro di esprimersi, di diventare protagonisti della storia e del presente, di costruire una comunità identitaria. Una comunità che, per utilizzare le parole di Mauro, non si fonda sul “con chi stai” ma sul “chi sei”.
Dopo aver lasciato il timone di Repubblica, Mauro ha trasferito questi stessi valori in prestigiosi progetti editoriali e documentaristici, raccontando alcune tra le pagine più importanti e controverse del Novecento: dall’avvento del Fascismo in Italia alla sua caduta, alla rivoluzione in Russia, al crollo del Muro di Berlino. Anche attingendo alle fonti diaristiche per completare l’affresco della grande storia con un punto di vista ormai divenuto imprescindibile, quello delle persone comuni.
→ Il Premio sarà consegnato il 17 settembre nell’ambito della manifestazione conclusiva del Premio Pieve 2023.
Il Premio Tutino Giornalista 2023 sarà invece attribuito a Giulia Ciancaglini “per il modo in cui presidia ogni giorno il complesso sistema di relazioni e incroci nel mondo dei media dell’era digitale, assieme a una squadra di primo livello come quella del gruppo Gedi. Giulia esercita la sua professione con tutti i valori e i sentimenti propri dell’etica giornalistica, permettendo a milioni di lettori -che usano i social network come fonte primaria di informazione- di avere accesso a notizie corrette, oneste e limpide”.
→ Consegna il premio Gloria Argelés venerdì 15 settembre durante l’incontro con Pier Vittorio Buffa e Mario Tedeschini Lalli.
Giulia Ciancaglini è una giornalista dell’era digitale, svolge una professione difficile e vitale per il corretto funzionamento di una democrazia.
Le trasformazioni tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno stravolto il mondo, e il mondo della comunicazione e dell’informazione in particolare. Proprio nei giorni in cui Giulia nasceva, il giornale di punta del gruppo editoriale per cui oggi lavora (Repubblica, gruppo Gedi) si dotava di una redazione web: era la prima testata italiana a farlo, ed era il 14 gennaio del 1997. Una data storica che segna l’avvio di una “transizione digitale”, mai completamente conclusa ma in una fase ormai molto avanzata come dimostra la carriera che Giulia sta facendo. Una transizione che ha portato vantaggi e svantaggi per il mondo dei media, soprattutto per la carta stampata. Mensili, settimanali e quotidiani, hanno smesso di essere un passaggio obbligato per acquisire informazioni, di essere centrali. Quel mondo di relazioni e di incroci che anche Saverio Tutino aveva contribuito a creare, con le sue corrispondenze esclusive dai quattro angoli del mondo, prima per l’Unità poi proprio per la Repubblica, a poco a poco sarebbe scomparso. Ma non è scomparsa la professione del giornalista, al contrario: proprio nell’era digitale, proprio in questo nuovo mondo dove chiunque può pubblicare ciò che vuole, i giornalisti hanno ancora un ruolo cruciale. È a loro che ci rivolgiamo per ricevere informazioni verificate, è a loro che chiediamo ogni giorno di selezionare e scegliere, seguendo criteri di libertà e indipendenza, etica professionale e deontologia.
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