Il Dipartimento di Arezzo presenta a Oxford il progetto sugli archivi sonori toscani
La professoressa Silvia Calamai invitata dalla rete europea Clarin a parlare del lavoro di recupero delle voci della nostra regione. La professoressa Silvia Calamai, docente di Glottologia e linguistica presso il Dipartimento di Arezzo dell’Università di Siena, sarà all’Università di Oxford lunedì prossimo per presentare il progetto “Grammo-foni (Gra.fo), le soffitte della voce”.

La docente è invitata a parlare a un workshop di Clarin, rete europea costituita da università, centri di ricerca, biblioteche e archivi pubblici che ospitano risorse linguistiche e servizi correlati. Parteciperanno al workshop studiosi che stanno facendo ricerche su archivi sonori, archivisti, sociologi e linguisti di Regno Unito, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca ed Estonia.

“Grammo-foni (Gra.fo), le soffitte della voce” è un progetto realizzato dal Dipartimento di Arezzo dell’Università di Sienae dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Parzialmente finanziato dalla Regione Toscana, ha permesso di censire, catalogare, trascrivere e digitalizzare materiale sonoro raccolto a partire dagli anni sessanta da studiosi, appassionati, cultori di dialetti e tradizioni popolari. E’ stato realizzato un portale, che oggi raccoglie quasi tremila ore di audio digitalizzato. Trenta archivi sono stati salvati dal degrado, 639 bobine aperte e 1124 audiocassette. Un archivio digitale di voci appartenenti alla tradizione orale toscana che rende ora fruibili a tutti risorse fino a poco tempo fa non consultabili, un universo sonoro ricchissimo, fatto di storie, racconti, aneddoti, favole, proverbi, stornelli, canzoni provenienti dalla nostra regione (http://grafo.sns.it). “Anche se il finanziamento regionale per il progetto è finito – dice la professoressa Calamai – le attività di catalogazione e di analisi del prezioso giacimento sono riprese grazie al contributo finanziario di Unicoop Firenze, che ha compartecipato alle spese di attivazione di un assegno di ricerca presso il Dipartimento universitario di Arezzo”.