Giorgio Van Straten a colloquio con Carlo Sisi.
Mercoledì 5 aprile alle ore 17 a Casa Bruschi si terrà un nuovo incontro di riflessione e di più ampio racconto partendo dalla mostra “La sottilità dell’aria. Arezzo e il suo territorio negli archivi Alinari” con ospite, Giorgio Van Straten, Presidente della Fondazione Alinari per la fotografia.
A colloquio con Carlo Sisi, parlerà anche della storia, della nuova organizzazione, dei progetti e delle collaborazioni future dell’ente culturale più importante per la storia della fotografia del nostro Paese che ha scelto il Museo Bruschi come la prima location espositiva capace di ampliare il pubblico oltre studiosi e appassionati.
“Che gli Archivi Alinari rappresentino un riferimento per la storia della fotografia a livello mondiale è un dato di fatto, ma è altrettanto rilevante che, essendo stati acquistati dalla Regione Toscana e divenuti quindi di proprietà pubblica, fra questo straordinario patrimonio e il territorio regionale sia necessario sviluppare un legame forte che ne favorisca la fruizione anche al di fuori del mondo degli studiosi e degli appassionati: la mostra di Arezzo è un primo importante passo in questa direzione”.
“La mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia sta riscuotendo un grande successo, gli incontri con la curatrice e con il Presidente Van Straten arricchiscono ed impreziosiscono l’offerta proposta dalla Casa Museo Bruschi con approfondimenti storici e di divulgazione culturale – commenta Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione. – Fondamentali per questo le relazioni che intratteniamo con altre istituzioni come la Fondazione Alinari per la Fotografia, in grado di documentare esperienze diversificate ed utili per comprendere i molteplici aspetti del contemporaneo mondo dell’arte”.
Il racconto fotografico, curato da Rita Scartoni e inaugurato nel dicembre scorso, si sviluppa a partire dagli scatti di Alinari e Brogi, fotografi editori impegnati in una monumentale opera di documentazione del patrimonio culturale italiano. Nel corso del Novecento la fotografia amatoriale di Aurelio Monteverde, la ricerca artistica di Vincenzo Balocchi, lo straordinario valore del lavoro di documentazione delle miniere di lignite del Valdarno, ci conducono alla scoperta di altri modi di visione.
Attingendo al ricco giacimento di memorie visive degli Archivi Alinari, si apre una finestra su cent’anni di storia del territorio aretino, dal 1856 al 1954. Le ampiezze dei variegati orizzonti e le tracce vivide di una lunga storia di operosa creatività vengono sintetizzate in quella ‘sottilità dell’aria’ a cui Michelangelo, scherzando con Vasari, attribuiva il proprio ingegno: Onde Michelangelo ragionando col Vasari una volta per ischerzo disse: “Giorgio, s’ i’ ho nulla di buono nell’ingegno, egli è venuto dal nascere nella sottilità dell’aria del vostro paese d’Arezzo; […] Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architettori, Firenze, 1568.
Dopo la conferenza, seguirà una visita guidata alla mostra “La sottilità dell’aria”, aperta fino al prossimo 4 giugno.
L’incontro è ad ingresso gratuito, si consiglia la prenotazione.
Giorgio Van Straten è uno scrittore e giornalista. Esordisce nel 1987 con il romanzo Generazione, edito da Garzanti, e nel 2000 vince il premio Viareggio con Il mio nome a memoria (Arnoldo Mondadori Editore), romanzo in cui ripercorre la storia della sua famiglia di origine ebreo-olandese, dal 1811 ad oggi.
All’attività di romanziere, affianca curatele e traduzioni. Ha tradotto Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett (Giunti, 1992), Il richiamo della foresta di Jack London (Giunti, 1994), Il libro della Giungla di Rudyard Kipling (Giunti, 1995) e Il Padiglione sulle dune di Robert Louis Stevenson (L’Unità, 1997). È anche autore di testi per musica e teatro musicale.
Direttore negli anni ottanta dell’Istituto Gramsci, Presidente dell’Orchestra regionale toscana, ha ricoperto per cinque anni il ruolo di consigliere di amministrazione della Biennale di Venezia ed è stato Presidente dell’AGIS. Sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, è stato, Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, che gestiva allora il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, la Casa del Jazz e la Casa del Cinema.
Per tre anni è stato membro del Consiglio di Amministrazione della RAI. Dal luglio 2015 al luglio 2019 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York. Nel settembre 2020 è stato nominato Presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia.