Una maratona di eventi al Tennis Giotto all’insegna di sport, aggregazione e solidarietà. Venerdì 12 e sabato 13 luglio è in programma la “24ore” che, da undici anni, rappresenta uno degli appuntamenti più attesi dell’estate del circolo aretino e che proporrà un ricco calendario di iniziative accomunate da una finalità benefica. Nelle due giornate verrà infatti condotta una raccolta fondi con il ricavato che sarà interamente devoluto a favore di All Stars Arezzo Onlus che, dal 2002, è impegnato nel promuovere occasioni di autonomia, inclusione e integrazione per persone con disabilità fisiche e intellettive attraverso la promozione dell’attività motoria e sportiva. La donazione verrà concretizzata in occasione della cena a bordo piscina che, alle 20.00 del sabato, decreterà la conclusione della “24ore”.
Il programma del fine settimana verrà aperto alle 18.00 del venerdì con la camminata verso San Cornelio e con la visita guidata al sito archeologico a cura dell’associazione Castelsecco, poi alle 21.00 saranno presentate le due squadre maschili e femminili del Tennis Giotto che nel mese di ottobre militeranno nei campionati di serie A2 e verranno applauditi gli atleti protagonisti della recente promozione in B2. Le iniziative proseguiranno con il torneo di burraco delle 21.30 e con la spaghettata delle 23.00. Alle 8.30 del sabato prenderanno il via i tornei di tennis e padel con un’occasione di confronto tra atleti, maestri, dirigenti e soci del circolo, seguiti nel pomeriggio dall’animazione per bambini e dai tornei vintage che vedranno i presenti confrontarsi tra corsa con i sacchi, biliardino e tiro alla fune. «La “24ore” – commentano i consiglieri Riccardo Boncompagni ed Ernesto Borghini, – è uno degli eventi più attesi dell’estate del Tennis Giotto e va a rinnovare un format dove lo stare insieme e il confrontarsi in tante diverse attività diventano strumenti per fare del bene. Per questa edizione abbiamo scelto di devolvere il ricavato ad All Stars Arezzo Onlus che, da oltre vent’anni, testimonia il forte valore sociale del fare sport».