MAURIZIO RAPITI
Metti un piercing al Barocco
14/ 10 / 23 > 12 / 11 / 23
Via Cesalpino 29, Arezzo
inaugurazione 14 ottobre, ore 18
Sabato 14 ottobre 2023 Rosy Boa è lieta di invitarvi alla mostra personale “Metti un piercing al Barocco” di Maurizio Rapiti, apprezzato giovane artista umbro, abilissimo pittore.
Chi si imbatte nelle sue immagini ha l’occasione di gustarsi una tecnica pittorica sapiente e la maestria racchiusa nelle luci, nelle ombre e nel colore. Dopo essersi immersi oltre il confortevole e rassicurante conosciuto, troverà però che al di là della superficie, l’artista ci ha messo a disposizione un mondo alternativo, in cui le rappresentazioni sono capaci di dialogare con la contemporaneità e giocare allo stesso tempo con il panorama delle opere della storia dell’arte. Vedrà come si gioca a livello inconscio con le immagini spingendoci a osservare più in profondità e vedrà quanto la storia dell’arte sia per l’artista una passione oltre che una continua, bizzarra e prolifica fonte d’ispirazione.
La sua è una poetica metastorica che permette di abbracciare la storia e la cultura nella sua totalità. È uno sguardo filologico e attento al percorso artistico condotto con le modalità fresche e briose dell’enigmista. I nostri occhi vengono sottoposti cioè a continui processi di analisi della funzione delle discipline storico artistiche, mentre s’imbattono verso quelle sottilissime interferenze create dall’artista.
In trenta opere di piccolo, medio e grande formato, la mostra “Metti un piercing al Barocco” a cura di Matilde Puleo presenta tre sezioni che distinguono le diverse tipologie di intervento. Da un lato “Citazione di citazioni”, nel quale troveremo le corrispondenze che permettono di concepire il guizzo che omaggia artisti contemporanei all’interno delle reinterpretazioni dei capolavori dell’arte del passato.
Segue la sezione “I rivisti” nel quale leggere elementi strampalati come il sushi nell’opera di Annibale Carracci, tanto per riferirsi ad uno solo dei suoi giochi visivi. La pittura è per Maurizio Rapiti ciò che richiede una grande abilità tecnica e manuale. È espressione del rapporto con la tradizione del disegno e con la tradizione figurativa.
È per questo motivo che l’omaggio alla Musa lo porta tranquillamente a collaborare (nella sezione “Collaborazioni”) con artisti d’impronta pop e di ispirazione fumettistica lontanissimi dalla sua tecnica eppure così vicini per la positività della proposta.
Prosegue dunque la grande stagione di mostre e appuntamenti all’insegna della sperimentazione, della creatività e della giovane arte.
Maurizio Rapiti (Sansepolcro nel 1985) muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte nello studio del padre, esperto copista, collaborando con lui alla realizzazione dei cosiddetti “falsi d’autore”. Questa esperienza lo formerà consentendogli di affinare, dall’osservazione delle opere dei grandi maestri, uno stile volto alla ricerca di ordine ed equilibrio nella composizione, in cui forme e corpi, idealizzati, vengono rappresentanti senza difetti in perfetto stile “Secondo Rinascimento”. Tale formazione sarà la base di un percorso che si farà via via più personale, improntato alla sperimentazione e commistione di tecniche ma sempre con lo sguardo rivolto al figurativo.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea.
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