Dal 5 al 31 marzo 2022 l’ex Oratorio dei Ss. Lorentino e Pergentino di via Cavour 188, ad Arezzo, ospita “Per-corsi”, mostra personale di Giuliano Censini.
→ Sabato 5 marzo, alle ore 17.30, ci sarà l’inaugurazione ufficiale presentata da Marco Botti.
La mostra, inserita nel calendario del progetto Fraternita Giovani, sarà visitabile dal martedì al giovedì con orario 10-13, venerdì e sabato con orario 10-13 e 17-19.30.
LA MOSTRA
A dodici anni dalla personale alla Galleria RiElaborando, Giuliano Censini torna a esporre ad Arezzo con la mostra “Per-corsi”, il nuovo progetto con cui l’artista torritese presenta la sua produzione degli ultimi anni, che sono stati fondamentali per indagare le proprie radici. È stato anche un periodo che ha sconvolto la vita di tutti. Una pandemia ha infatti seminato dolore e paura, dando inizio a un lungo tempo sospeso, durante il quale l’artista ha riflettuto profondamente sul senso della vita senza venire meno alla sua ricerca artistica e umana. Da tutto questo nascono le opere che dialogano con lo spazio espositivo dell’ex oratorio dei Ss. Lorentino e Pergentino.
I colori tipici dello stile informale materico “censiniano” ci sono tutti. La passionalità e la forza ardente dei rossi, la spiritualità dell’azzurro, il bianco come voglia di ripartire, equilibrio e purezza, i marroni di Madre Terra e infine l’oro, da sempre cuore alchemico delle composizioni del pittore, attorno al quale convogliano la materia e le altre cromie. Le opere pittoriche di vari formati sono tutte eseguite con tecnica mista. L’artista sperimenta combinando e inserendo materiali diversi, con l’obiettivo di fissare indelebilmente sulla tela o sulla tavola le suggestioni suggerite da un mondo perduto e poi ritrovato. Attraverso rigorose composizioni e complesse campiture cromatiche, egli interpreta in maniera distintiva il cielo, il mare e la campagna.
Pare di vederli, attraverso l’inconfondibile linguaggio astratto, i poderi coltivati della Val di Chiana e della Val d’Orcia, luoghi che Censini respira da sempre ma che negli ultimi anni riesce a magnificare come mai aveva fatto prima. I solchi dei campi diventano graffiti, la luce e le atmosfere che scandiscono le stagioni e i vari momenti della giornata vengono resi magistralmente grazie a stratificazioni materiche e di colore. L’autore cattura i segni di una terra miracolosamente plasmata dalla natura e dal sudore dell’uomo, restituendoli all’osservatore nella loro essenza più ancestrale.
I “Per-corsi” di arte e vita di Giuliano Censini fluiscono e si completano con due totem che accolgono alcuni bronzetti realizzati con la tecnica della microfusione a cera persa. Il filo conduttore è l’incontro/scontro tra realtà diverse che alla fine diventa dialogo. Nel segno della speranza si chiude così la mostra di un artista che, ancora una volta, riesce con rara sensibilità a raccontarci un mondo in cui c’è ancora spazio per la poesia e il piacere di contemplare in silenzio, con profonda commozione, quello che ci circonda.
BIOGRAFIA
Giuliano Censini nasce a Sinalunga (SI) nel 1951, ma vive e opera a Torrita di Siena (SI). Dopo essersi diplomato all’Istituto d’arte “Piero della Francesca” di Arezzo, frequenta i corsi della facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e consegue l’abilitazione per l’insegnamento di discipline artistiche e storia dell’arte. Inizia a dipingere fin da giovanissimo. Le prime mostre e i primi concorsi risalgono infatti alla fine degli anni Sessanta.
Dal 1973 al 2010 è docente di Design e Progettazione dell’oreficeria negli Istituti d’arte di Macerata, Pistoia, e per oltre trent’anni, all’Istituto d’arte di Arezzo. Dal 1975 al 1977 frequenta, sotto la guida di Remo Brindisi, i corsi di disegno all’Accademia di Belle Arti di Macerata e, da quegli anni, inizia a partecipare attivamente alla vita artistica italiana esponendo in mostre personali, collettive e rassegne.
Gli anni Ottanta e Novanta sono caratterizzati da soggiorni-studio nelle principali capitali europee dove studia e approfondisce le varie correnti artistiche. Grazie a queste esperienze, Censini arricchisce la sua tavolozza, maturando nuove espressioni e tecniche che lo fanno conoscere a livello internazionale e lo portano a esaltare, in un intimo percorso, i segni della sua amata Toscana.
Nel corso degli anni, Censini, oltre ad aver progettato varie opere pubbliche di carattere pittorico e scultoreo, collocate in contesti civili e religiosi, ha esposto in numerose mostre collettive e rassegne sia in Italia sia all’estero. Autorevoli storici e critici d’arte si sono interessati alla sua attività artistica. Le sue opere si trovano esposte in musei, enti e amministrazioni pubbliche, ma anche in collezioni private di tutto il mondo.