Come si fa a rendere i giovani, che sono il futuro del Paese, dei cittadini responsabili? Il progetto PlayEurope nasce per accrescere la consapevolezza circa l’importanza della “cittadinanza attiva” tra i giovani provenienti da diversi Paesi UE e lo fa attraverso lo strumento dell’imprenditoria sociale. Una modalità del tutto nuova e innovativa che permette ai giovani di acquisire – attraverso lo sviluppo di modelli organizzativi di lavoro – competenze soft e hard utili per creare imprese sociali ma anche per sensibilizzare a valori solidali che sono alla base delle società di tipo cooperativo.
Il progetto – che si presenta con il claim “Vogliamo essere cittadini attivi” – è finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma Erasmus plus. “Attraverso lo strumento dell’impresa sociale – si legge nel progetto – s’intende stimolare l’interesse dei giovani nei temi sociali e nella partecipazione democratica, mostrando come l’imprenditoria sociale possa essere un modo concreto per diventare cittadini migliori”.
Il progetto #PlayEurope è rivolto infatti a studenti universitari e disoccupati tra i 18 e i 30 anni, provenienti da otto Paesi dell’Unione Europea: Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Italia, Macedonia, Romania e Spagna.
A promuovere e portare avanti il progetto, un consorzio di partner provenienti dagli otto Paesi europei sopra citati: Varna Università di Management (Bulgaria), Marketing Gate (Macedonia), Eurosuccess Consulting (Cipro), Università Cattolica di Murcia (Spagna), Action Synergy (Grecia), Group of the European Youth for Change (Romania), PEIPSI (Estonia), K-Veloce (Spagna), con la capofila Viteco, società di Catania specializzata in e-learning.
Ma qual è l’elemento innovativo che caratterizza il progetto? L’aspetto ludico. È risaputo che i bambini così come i giovani abbiamo una predilezione per il gaming e che apprendano molto più facilmente giocando. Ebbene, la metodologia educativa adottata è basata sul cosiddetto “edutainment” (contrazione delle due parole “education” ed “entertainment”), ovvero offre degli strumenti di immediata fruizione digitale e giochi educativi utili a incrementare le competenze tecniche e comportamentali (le cosiddette hard e soft skill), con il fine ultimo di formare i ragazzi all’imprenditoria e sensibilizzarli al bene comune.
Un programma innovativo e coinvolgente che è stato già sperimentato durante la fase pilota svoltasi nell’ultimo biennio dai partner nei diversi Paesi, e che ha coinvolto più di 100 giovani aspiranti imprenditori.
Gli strumenti per mettere in pratica tali tecniche sono le seguenti:
- L’utilizzo di risorse online che supportino i ragazzi nel loro percorso verso l’autoimpiego nel sociale, lavorando allo stesso tempo sullo sviluppo delle competenze tecniche e trasversali e sull’integrazione digitale nei processi di apprendimento
- La possibilità di consultare un “Manuale delle Storie di Successo sull’Imprenditoria Sociale”, con la descrizione di una serie di casi reali di giovani imprenditori di successo per capire come spendere concretamente le competenze acquisite
- Una guida online con tutti i consigli, le informazioni utili e di servizio su come avviare un’impresa sociale
- L’adozione di metodi alternativi presso scuole, centri di formazione ed ONG che lavorano a stretto contatto con i giovani, con l’invito ai docenti di usare il metodo informale di apprendimento previsto da #PlayEurope per promuovere la partecipazione civica degli studenti.
La scelta di strumenti digitali è stata pensata proprio per venire incontro all’interesse dei giovani e favorire la diffusione in modo capillare all’interno dei Paesi europei prescelti; inoltre il Manuale e la Guida sono facilmente utilizzabili anche da chi non ha specifiche competenze economiche o imprenditoriali.
Un progetto in grado di sensibilizzare i giovani sui temi della comunità e della solidarietà, in grado di fornire idee concrete e suggerimenti su come “creare” un lavoro in proprio e avviare un’impresa sociale, tutti elementi che non solo formano i giovani alla responsabilità e alla cittadinanza attiva, ma sono certamente preziosi in termini di valori da diffondere in questi tempi di pandemia e diffusione del Covid-19.