Prende il via il progetto “Processi di innovazione nelle scuole dell’infanzia. Inclusione2030”
Università di Siena e Comune di Siena per pratiche didattiche innovative
Prende il via il progetto “Processi di innovazione nelle scuole dell’infanzia. Inclusione2030“, iniziativa che vede la collaborazione interistituzionale tra il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione e il team di ricerca del Laboratorio di metodi empirici per l’educazione del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena, con il Servizio Progetti Educativi del Comune di Siena, il primo incontro si terrà online.
Il progetto, che si svilupperà da aprile a novembre, prevede tre fasi: nella prima saranno condotte attività di ricerca sul campo nelle scuole dell’infanzia comunali del Comune di Siena. Seguiranno attività per un laboratorio di progettazione creativa, in cui le insegnanti delle scuole dell’infanzia e rappresentanti dei genitori dei bambini e delle bambine collaboreranno con il team di ricerca per l’individuazione di pratiche didattiche innovative o la formalizzazione di pratiche educative già in corso, da poter riportare nelle scuole dell’infanzia del Comune di Siena nel nuovo anno scolastico. Infine si terrà la restituzione del report di ricerca, che avverrà in occasione del convegno finale del progetto a novembre.
La ricerca coinvolgerà le scuole dell’infanzia: Asilo Monumento, A.M.E. Agnoletti, Raggio di Sole, Mara Meoni, Baldovina Vestri e Santa Marta.
“il progetto costituisce un’occasione preziosa per rafforzare i rapporti di collaborazione interistituzionale tra il corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione e le scuole dell’infanzia del Comune di Siena, – dichiarano Loretta Fabbri e Alessandra Romano, responsabili scientifiche del progetto per l’Università di Siena -. Attraverso questa ricerca sul campo, sarà possibile per l’Ateneo mettere le proprie competenze metodologiche di ricerca a disposizione delle scuole del territorio per la coltivazione di processi di innovazione dal basso, che coinvolgano comunità di docenti delle scuole”.