Presentate dall’assessore Lucia Tanti, da Paolo Bussagli, membro del comitato scientifico della Fondazione Don Lorenzo Milani e responsabile gestione e attività dei laboratori, da Amina Kovacevich per la Libera Accademia del Teatro e da Silvia Martini per Nomad le fasi finali del progetto “Il teatro insegna don Milani”. L’iniziativa ha il sostegno economico, su bando, del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il patrocinio dell’assessorato alle Politiche Sociali, Famiglia, Scuola, Politiche Giovanili e Sport del Comune di Arezzo.
Il progetto, curato dalla Fondazione Don Lorenzo Milani, ha coinvolto, per l’anno scolastico 2015-16, sei istituti aretini: IV Novembre, Piero della Francesca, IV Anno Liceale di eccellenza di Rondine, Liceo Scientifico Redi, Liceo Musicale Petrarca, IISS Colonna e quattro associazioni teatrali.
“Ho apprezzato molto questa iniziativa. Il tornare alle parole di don Milani, infatti, è un elemento di libertà che permette di archiviare il ‘milanesimo’ a buon mercato e conoscere direttamente il pensiero e il messaggio di don Lorenzo. Ognuno poi deciderà come e quanto sentirselo vicino e farsi la propria idea sull’opera di una grande figura che negli ultimi decenni è stata strumentalizzata. Il compito della scuola è proprio questo: fornire mezzi di conoscenza e di libertà. Diamo, quindi, una spallata al consolidato e lasciamo spazio alla verità della storia che poi ognuno interpreterà con il proprio bagaglio culturale e con autonomia” ha detto l’assessore Lucia Tanti.
“Il progetto – ha spiegato Paolo Bussagli coordinatore dei laboratori, mentre la direzione complessiva è stata di Sandra Gesualdi – ha mirato a rileggere don Milani in modo attuale e come stimolo continuo a riflettere, approfondire e progredire lungo la strada da lui tracciata. Da sempre come Fondazione partiamo dalle parole di don Milani. In particolare a formare e informare su cittadinanza attiva e partecipata contro le discriminazioni, attraverso l’approfondimento dei suoi testi e di quelli della sua scuola, utilizzando il teatro quale strumento. Si è cercato di far cogliere ai giovani il messaggio del priore di Barbiana con attenzione all’idea di scuola non come ‘un ospedale che cura i sani e respinge i malati creando differenze a volte irrimediabili’, ma quale istituzione volta ad abbattere le vecchie e le nuove barriere delle discriminazioni insite nel sistema sociale, per puntare sull’inclusione e la partecipazione attiva di ogni ragazza e ragazzo e favorire in loro l’acquisizione del significato profondo dell’essere cittadini, attivi, partecipi e responsabili. Il teatro, con le sue tecniche, è stato indubbiamente un metodo potentissimo e coinvolgente per andare oltre l’apprendimento meramente nozionistico, riuscendo così a trasformare quei valori in corpo, voce, emozione e condivisione collettiva”.
Nel corso del progetto i ragazzi hanno visitato la scuola di Barbiana, gestita dai volontari della Fondazione Don Lorenzo Milani e hanno incontrato gli allievi di quell’esperienza come il presidente Michele Gesualdi, Agostino Burberi e Giancarlo Carotti.
Il 17, 18 e 19 febbraio si svolgerà, quindi, una rassegna al Teatro Pietro Aretino dedicata a don Milani e verranno presentati i lavori finali delle classi coinvolte. Il 17 febbraio alle 18 la III C della scuola media Piero della Francesca, sotto la guida di Barbara Petrucci, mette in scena l’Appartenenza, incentrato sul concetto di condivisione e cura nei confronti dell’altro. Alle 21 dello stesso giorno, l’interclasse del liceo scientifico Redi, guidata da Paolo Bussagli, debutta con Signori della Parola riflessione su comunicazione e potere della conoscenza ai giorni nostri.
Il 18 spazio alla scuola media IV novembre, guidata dalla preside Rosella Puzzoli, con tre laboratori teatrali: alle 18.15 la III C con Di Sana e Robusta Costituzione di Silvia Martini che punta sul valore dei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale, alle 19.15 la III F, con i ragazzi diretti da Amina Kovacevich, presentano Lettera ai ragazzi di Barbiana con cinquant’anni di ritardo. Per non spezzare un filo, appassionante confronto tra la scuola di oggi e quella di Barbiana, alle 21 la III B con Di-vertirsi a cura di Paolo Bussagli, riflette su come il divertimento comporti troppo spesso rischi di devianza o bullismo. La terza giornata si apre con la II A del liceo Musicale Petrarca che alle 18 presenta La nostra scuola, un approfondimento sulla scuola di Barbiana, tra musica e poesia, a cura di Silvia Martini, alle 19 la III G dell’IISS Colonna con Un pensiero tra le mani affronta la delicata valutazione sull’intero contesto del pensiero milaniano a cura di Barbara Petrucci e alle 21 il IV anno liceale d’eccellenza di Rondine propone L’obbedienza non è sempre una virtù di Amina Kovacevich.
Il 26 febbraio, al Teatro Comunale di Bucine, il progetto si conclude con l’anteprima nazionale dello spettacolo Pippo di Dio, una drammaturgia complessa su ansie e debolezze dell’uomo moderno, scritto da Paolo Bussagli a partire da una traccia inedita di don Milani con Carolina Gentili, Amina Kovacevich, Silvia Martini e Barbara Petrucci. Poche pagine del 1948 appartenenti ai primi anni dell’opera di don Lorenzo che va certamente ad arricchire l’interesse e la ricerca su una delle più importanti figure del Novecento.
Fonte: Comune di Arezzo
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