distanza di tre anni dalla mostra “Viaggi di vita e di pittura”, che nel 2017 ne celebrava a Palazzo Medici Riccardi di Firenze i 50 anni di carriera, Mauro Capitani realizza “Taccuino di viaggio”, una cartella che raccoglie quattro preziose litografie originali acquerellate a mano, commissionata da Fonte Aretusa Arte, promotrice degli storici premi letterari “Casentino” di Poppi e “La Ginestra” di Firenze.
Il titolo si rifà al carnet de voyage, strumento imprescindibile di viaggiatori, esploratori e intellettuali del passato, largamente usato anche da scrittori come Hemingway e Wilde, o pittori come Van Gogh, Matisse, Chagall e Picasso, per fissare un’emozione o raccontare le suggestioni date da un luogo attraverso parole e schizzi.
Protagonista della serie – e non poteva essere altrimenti – è il colore. I diversi soggetti interpretati trovano infatti un comune denominatore nella tavolozza fresca e inconfondibile del maestro valdarnese, uno dei più grandi “coloristi” viventi.
La cartella è inaugurata da un’immagine poetica, in cui si vede una ragazza in primo piano sull’arenile. L’omaggio al mondo femminile, così amato e indagato dal pittore nel corso di tutta la sua carriera, ha come scenario uno stuolo di gabbiani che fluttua nel cielo, a ricordare a tutti cos’è la libertà.
Venezia, con l’inconfondibile skyline di San Marco, è il tema della seconda litografia. L’opera rimanda con nostalgia ai viaggi del passato in laguna, che ogni volta lasciavano negli occhi e nel cuore dell’artista sensazioni e impressioni uniche, come solo la Serenissima può dare.
Nel terzo lavoro Capitani presenta un tema floreale. È qui che il maestro toscano può esprimere al meglio la pittoricità e la straordinaria forza della sua tavolozza, portando il cromatismo a imporsi sul disegno.
Un vassoio di frutta, ancora con il mare a fare da sfondo, chiude la cartella. È un richiamo alla Pittura colta di inizio anni Ottanta, che indicava un ritorno all’ordine e alla rilettura del mito in chiave moderna. Il capitello che affiora dalla sabbia sembra suggerire all’osservatore il comportamento dell’uomo contemporaneo, che porta a soffocare la storia e la civiltà. Tuttavia i veri valori della cultura e dell’arte, di cui Mauro Capitani è uno dei protagonisti italiani indiscussi, riemergeranno sempre.