L’artista aretino Raffaello Lucci ha donato alla Fondazione Museo della Shoah di Roma una sua opera su carta, eseguita a penna e acquerello, dal titolo “Judenrampe Auschwitz II Birkenau, 1944”.
L’ispirazione per il soggetto è arrivata dall’immagine di copertina del recente volume “L’ultimo viaggio. Dalle leggi razziste alla Shoah. La storiografia, le memorie” di Camillo Brezzi (Editrice Il Mulino), che a sua volta riprende il dettaglio di una foto del 1944, una delle quasi duecento che compongono il cosiddetto “Auschwitz Album”, raccolta ritenuta fondamentale contro ogni tentativo di negazionismo.
Le fotografie vennero scattate dai militari delle SS nell’ambito delle operazioni di trasporto e sterminio degli ebrei ungheresi e rappresentano le fasi di arrivo nella famigerata Judenrampe, la banchina situata a circa ottocento metri dai campi polacchi, riservata allo smistamento degli ebrei giunti a destinazione dopo i viaggi disumani all’interno dei vagoni della morte.
L’opera di Lucci verrà collocata nel museo romano, in un apposito spazio adibito ai lavori di artisti contemporanei dedicati all’Olocausto.
Nel frattempo il libro di Brezzi, direttore scientifico dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, sta girando l’Italia, anche se in maniera virtuale a causa delle attuali restrizioni sanitarie. Lunedì 1° marzo “L’ultimo viaggio” è stato presentato in diretta facebook dalla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. L’incontro, coordinato dalla vicepresidente della fondazione Milena Santerini, ha visto la presenza dell’autore, del presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi e dello storico sociale delle idee David Bidussa.