Lunedì 26 settembre prenderà il via l’undicesima stagione del progetto rivolto a ragazzi con disabilità. Il basket integrato farà affidamento sulle sinergie con Caritas Diocesana e con All Stars Arezzo Onlus
AREZZO – Sport e inclusione tornano a incontrarsi sul parquet della Scuola Basket Arezzo. Lunedì 26 settembre è la data fissata per l’avvio dell’undicesima stagione del progetto di basket integrato che, condotto in collaborazione con Caritas Diocesana e All Stars Arezzo Onlus, permetterà di far vivere le emozioni della pallacanestro a ragazzi con disabilità fisiche, intellettive e relazionali. Il progetto, varato nel 2011 e sostenuto fin dal primo momento da Bm Centro Tecnico, trova il proprio cuore nella previsione di momenti di incontro e di gioco con il coinvolgimento anche degli atleti delle squadre della Sba per andare a proporre un reale modello di sport inclusivo per una comune esperienza di socializzazione, divertimento e crescita.
Gli allenamenti si svolgeranno al palasport Estra “Mario d’Agata” e saranno nuovamente tenuti dai tecnici Paolo Bruschi e Federico Fracassi che, ormai da molte stagioni, pongono le loro competenze e le loro sensibilità a disposizione di un gruppo di circa quindici ragazzi con disabilità che in questa stagione saranno coinvolti nel progetto.
Il percorso permetterà di vivere la pallacanestro come strumento per superare i propri limiti, vivere un’esperienza motoria e confrontarsi con altri cestisti, prevedendo la costituzione di una vera e propria squadra capace di rappresentare Arezzo in partite e tornei del circuito Special Olympics. In quest’ottica, il primo appuntamento della nuova stagione sarà venerdì 14 ottobre con la partecipazione allo Special Olympics European Youth Basketball Tournament che, a Sansepolcro, riunirà ventiquattro formazioni da sedici nazioni: la rappresentativa della Scuola Basket Arezzo sarà coinvolta in una manifestazione dimostrativa collaterale al torneo internazionale. «Il basket integrato – spiega Fracassi, – è stata una felice intuizione della Sba che, da oltre dieci anni, sostiene un progetto di incontro tra atleti con disabilità e atleti delle proprie squadre giovanili. Questa è la vera essenza sociale dello sport come strumento inclusivo capace di portare un contributo utile al territorio».