Marcello Oltrana Bianchi: Storie di vuoti che ospitano uomini
04 marzo 2023 – Inaugurazione ore 18.00
Marcello Oltrana Bianchi
“Storie di vuoti che ospitano uomini”
A cura di Matilde Puleo
04 marzo – 04 giugno 2023
via Cesalpino, 29 Arezzo
Rosy Boa è lieta di invitarvi al secondo appuntamento con la creatività di Marcello Oltrana Bianchi, proseguendo l’indagine con una collezione di opere che costituisce un evento nell’evento. Si inaugura con l’occasione, la sezione specifica di Rosy Boa interamente dedicata alla Collezione Permanente all’artista aretino. Negli spazi della sezione permanente, sarà possibile vedere un microcosmo esemplare per decifrare e intendere l’attività di Marcello Oltrana Bianchi e ciò soprattutto grazie al numero di opere presenti nella raccolta, realizzate in un arco temporale che copre quasi tutti gli anni dell’attività del maestro aretino e che affrontano tutti i temi e le tecniche da lui trattati. Stanze di Rosy Boa nelle quali troveremo da ora in poi, mostre interessanti per stile, tecniche e tematiche nonché per l’indubbia rilevanza dei pezzi che ne faranno parte.
La poliedrica capacità di sviluppare la propria ricerca artistica su più fronti ma con coerenza e armonia è una caratteristica costante in Marcello Oltrana Bianchi. Cambiando i soggetti, gli oggetti o le tecniche, l’artista non perde mai il filo conduttore della sua arte. Con questa mostra che indaga le infinite possibilità di raccontare personaggi maschili che vivono nel vuoto (come nelle serie “Acquatica” e “Storie di mare” del 2001) e quelli che dal vuoto vengono inghiottiti (come nei “Nuotatori nel piccolo mare” del 1999), o quelli che compongono quel vuoto circoscrivendolo coi contorni del loro essere corpulenti (come nella serie delle incisioni su fondo ora) è possibile estrarre il suo progetto e vederlo come egli usi il mondo delle forme per trasfigurare il modo delle cose. Completano la mostra la serie di “Visioni dal cavalletto”, alcune matrici in linoleum e il trittico centrale che accoglie il visitatore giocando con le sfumature del giallo allo scopo di raccontare altri vuoti interamente occupati da uomini corpulenti.
Nella mostra “Storie di vuoti che ospitano uomini”, le sagome di questi personaggi imponenti sfumano nel loro ambiente in una fusione di luci e colori che non perde l’oggetto-personaggio, il quale rimane nella memoria dell’artista e sulla carta come forma stabile e primaria, elemento fondante di una poetica che non prescinde dalla messa in discussione della realtà.
Completa la mostra il workshop intensivo di 2 giorni (22-23 aprile 2023) nel quale Rosy Boa in collaborazione con «Marcello Oltrana scuola d’arte e pensiero» propone un’esperienza sulla tecnica di stampa in monotipo aperto a tutti. (info@rosyboa.it e www.rosyboa.it/rb ).
Marcello Bianchi (1954 – 2018) nasce ad Arezzo e studia a Firenze, dove frequenta il Liceo Artistico e realizza il primo manifesto in serigrafia “Firenze non restaura”, murales di grandi dimensioni. Realizza contemporaneamente disegni d’oreficeria per la UnoaErre e si occupa della grafica per loghi di varie attività commerciali. Dopo varie esperienze di esposizioni, performance, collocazioni, legate a una pittura di nuova figurazione, gli anni Ottanta orientano la sua indagine verso il settore dell’incisione calcografica. È il “mondo nuovo”, una ricerca vitale che muove entro tre elementi fissi: forma -materia – superficie che diventano vere e proprie strutture dialoganti. Nel 1980 conduce il corso di Grafica e Incisione col patrocinio della Provincia e della Regione Toscana (Assessorato istruzione e Cultura) e collabora alla realizzazione dei libretti promozionali Films d’Essai col Cinema Arsenale presso La Spezia. Nel 2006 insegna ancora incisione calcografica presso la Sezione Orafi dell’Istituto Margaritone e progetta un laboratorio di stampa su stoffa per ragazzi con handicap cognitivo e vari laboratori di educazione all’immagine per i ragazzi con sindrome di down o diversamente abili. La sua esperienza artistica conclusa prematuramente, interrompe un momento nel quale la pittura riaffiora prepotentemente.
Rosy Boa è un centro d’arte che nasce con l’intento di essere il contenitore di una proposta artistica trasversale nella quale l’arte è caratterizzata da una forte sperimentazione, intesa come oggetto di trasformazione personale e sociale. I lavori esposti restituiranno riflessioni sul presente e sulla società, lavorando sull’idea di opera d’arte e innescando dialoghi tra le diverse forme espressive. Accanto a un fitto programma di mostre, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici, interventi documentari, la nascita di un’agenzia/incubatore creativo e l’apertura di un bookshop dedicato all’arte contemporanea. Avvalendosi del contributo di artisti di varie discipline Rosy Boa organizza ciclicamente dei workshop di vari livelli, perché nel contesto formativo Rosy Boa funziona come un laboratorio basato su un approccio che mette l’accento sul processo creativo piuttosto che sull’oggetto finale.
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