Si terrà ad Arezzo, negli stessi spazi che fino alla fine degli anni Novanta ospitarono strutture di cura psichiatrica, la “Terza Lezione Pirella” dedicata a ricordare la figura dello psichiatra Agostino Pirella, uno degli ultimi direttori dell’ospedale neuropsichiatrico di Arezzo.
L’iniziativa, avrà luogo il 31 maggio alle ore 15 nella Sala dei Grandi della biblioteca umanistica del campus universitario del Pionta (viale Cittadini 33), ed intende valorizzare la figura di uno dei protagonisti, con Franco Basaglia, della stagione novecentesca che ha visto la chiusura dei manicomi e la nascita di una nuova salute mentale in Italia. L’evento è organizzato dal Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne dell’Università di Siena nella sede aretina in collaborazione con la Biblioteca umanistica della sede di Arezzo.
Il convegno sarà aperto dai saluti della professoressa Silvia Calamai e da Martino Pirella, figlio di Agostino Pirella, che negli scorsi anni ha donato il prezioso patrimonio di scritti, libri e fotografie del padre all’Ateneo, materiale adesso conservato e ordinato nell’archivio della Biblioteca Umanistica. I lavori saranno introdotti dal professor Massimo Bucciantini, coordinatore del comitato scientifico del convegno.
“Incontrare il malato. Agostino Pirella e la pratica della deistituzionalizzazione della follia” è il titolo della lezione di Vinzia Fiorino, docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa.
L’intervento tratterà del rovesciamento, operato da Agostino Pirella, nella gestione pratica del disagio psichico, che si incentrava su un dialogo continuo e profondo tra medico e paziente. Ridare la parola ai “matt”i e le esperienze della comunità terapeutica rappresentano i momenti più intensi, complessi e contraddittori del suo lungo impegno professionale.
In occasione della Lezione Valeria Babini dell’Università di Bologna e Massimo Bucciantini – ideatore delle Lezioni Pirella – presenteranno il libro “Me ne scappo, me ne vengo, vado via”: voci dall’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo raccolte da Anna Maria Bruzzone, a cura di Silvia Calamai (Mimesis 2022). Il libro contiene le interviste raccolte nel 1977 e non pubblicate nella celebre edizione Ci chiamavano matti del 1979.
“Adesso qui è pieno di giovani studenti – aveva detto Pirella in occasione dell’inaugurazione al Pionta del monumento dedicato alle vittime dei manicomi, riportano le cronache – . Nessuno poteva immaginare all’epoca che un posto di dolore e di violenza come il manicomio un giorno sarebbe diventato un luogo di cultura e di pace. Noi ci abbiamo creduto e ci siamo riusciti”.
L’iniziativa è inserita nel calendario del ciclo di appuntamenti, “L’università in città”, rivolti alla cittadinanza e progettati dai vari dipartimenti dell’Università di Siena presenti nel Campus universitario aretino in collaborazione con enti e realtà del territorio.
Il programma dettagliato dell’evento è pubblicato all’indirizzo www.unisi.it/unisilife/eventi/3-lezione-agostino-pirella.