L’evento, giunto alla trentottesima edizione, sarà dalle 21.00 di venerdì 7 aprile nel paese di San Zeno.
La rappresentazione del Venerdì Santo porterà indietro nel tempo tra figuranti, scenografie e fiaccole.
Il piccolo paese di San Zeno ospiterà la trentottesima edizione della rappresentazione della Via Crucis che, dalle 21.00 di venerdì 7 aprile, permetterà di vivere un viaggio indietro di duemila anni tra figuranti in abiti storici, scenografie ispirate agli antichi romani e illuminazione con le fiaccole. L’appuntamento, a ingresso gratuito, rinnova la collaudata sinergia organizzativa tra la parrocchia e il circolo Acli di San Zeno con il coinvolgimento di circa settanta paesani nei diversi ruoli, facendo inoltre affidamento sui patrocini di Comune di Arezzo, Acli provinciali e Federazione Anziani e Pensionati delle Acli.
La “Passione di Cristo sulla collina” prenderà il via nel piazzale della chiesa con la rappresentazione delle prime scene dalla cattura nell’orto degli olivi al processo da Ponzio Pilato, poi il calvario di Gesù sarà scandito da una processione lungo le vie del paese illuminata dalle torce e scandita dal sottofondo musicale. Questa Via Crucis, accompagnata da romani e popolani, si svilupperà su un percorso ad anello di circa un chilometro adatto anche ai passeggini che farà poi nuovamente ritorno negli spazi adiacenti alla parrocchia dove si svolgerà la scena più emozionante con la crocifissione di Gesù, il dialogo con i ladroni e il monologo finale che concluderà la rappresentazione. L’attenzione riposta verso la ricostruzione storica e la recitazione sarà affiancata da una parallela cura alle luci e ai suoni che scandiranno ogni momento dell’evento, con l’obiettivo di proporre ai fedeli un’esperienza realmente immersiva. «La “Passione di Cristo sulla collina” – commenta Daniele Santini, presidente del circolo Acli di San Zeno, – è tra le rappresentazioni della Via Crucis più storiche del territorio e, anno dopo anno, siamo impegnati nel rinnovarla per regalare un Venerdì Santo di forti e reali emozioni al numeroso pubblico che arriva da Arezzo e, in generale, dalla provincia».