Tempo di decisioni, tempo di orientamento. Si apre il periodo per scegliere gli studi per migliaia di studenti, scelta che comporta anche un’analisi sulle professioni maggiormente ricercate oggi.
I mesi di aprile e maggio sono all’insegna degli Open Day, gli incontri evento organizzati da università, Its, ma non solo, nei quali vengono presentati i programmi didattici e i piani di studio; possono partecipare anche responsabili delle risorse umane di aziende e figure professionali che occupano posizioni di rilievo in ambito nazionale e internazionale con la possibilità di avere un contatto diretto con essi; anche la presenza di laureati che raccontano la propria esperienza può essere di aiuto per le nuove matricole che si iscriveranno.
Durante queste giornate, vengono presentati gli obiettivi formativi, gli sbocchi professionali, gli accordi di collaborazione con altre università, istituzioni ed enti di ricerca esteri, le agevolazioni economiche, le borse di studio.
Non è facile districarsi tra i numerosi enti universitari, ma viene in aiuto una recente analisi che classifica le università di tutto il mondo, in cui l’Italia figura con ottimi dati: il nostro Paese ha una media di posti in classifica per numero di università superiore alla media EU.
Sono ben 56 gli atenei italiani presenti nella classifica per materie elaborata da QS World University Rankings by Subjec che analizza 1543 università in 88 località del mondo.
L’Italia risulta la settima nazione al mondo per numero di posti in classifica, la seconda a parimerito con la Svezia (grazie al primato dell’università romana La Sapienza in studi Classici e Storia Antica).
Le prime dieci Università Italiane in classifica sono: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano, l’Università di Milano, l’Università di Padova, il Politecnico di Torino, l’Università di Pisa, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Napoli Federico II.
Da rimarcare che delle 56 Università Italiane in classifica, quattro sono entrate quest’anno: l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma Silvio d’Amico Arti dello spettacolo, l’Università della Calabria Fisica e astronomia, l’ Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Medicina, l’ Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Pescara.
La Sapienza di Roma si conferma la migliore al mondo per gli Studi Classici & Storia Antica e la decima al mondo per Archeologia. A livello nazionale ottiene 15 primi posti (erano 8 lo scorso anno) migliorando in tutte le aree tematiche. Inoltre è l’unica università a vantare un primo posto assoluto a livello internazionale e ad avere due primati a livello nazionale nelle aree disciplinari, in Arts & Humanities (39esimo al mondo) e in Natural Sciences (44esimo al mondo).
Alla luce di questi dati recentissimi sulla qualità delle nostre università italiane, è utile sapere che è stato approvato in via definitiva il disegno di legge che permette l’iscrizione contemporanea a più corsi universitari.
La legge sulla doppia laurea risponde alla necessità di adeguare la normativa italiana alla maggior parte degli ordinamenti degli altri Paesi Europei, che riconoscono agli studenti la facoltà di iscriversi contemporaneamente a più di un corso di studio. L’obiettivo è favorire l’interdisciplinarietà al fine di creare figure professionali che rispondano in modo più adeguato alla flessibilità del mercato del lavoro, sia in Italia che all’estero.
L’iscrizione multipla vale per tutti i corsi di laurea, 3+2 o a ciclo unico, e master presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale. Rientrano anche i corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
La legge sulla doppia laurea viene approvata dal Senato in via definita il 6 aprile 2022 e abroga il divieto di seguire contemporaneamente due corsi di studio secondo il Regio Decreto 1592 del 1933.
Resta valido quanto disposto dal DM 270 del 2004 in materia di criteri generali per l’ordinamento degli studi universitari e per la determinazione della tipologia dei titoli di studio rilasciati dalle università.
A partire dal prossimo Anno Accademico 2022-2023, dunque, è consentita l’iscrizione contemporanea a:
– due diversi corsi di laurea (triennale), di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale;
– due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).
Queste iscrizioni contemporanee sono consentite presso istituzioni italiane, ovvero italiane ed estere.
La legge precisa che non è consentita l’iscrizione contemporanea:
– a due corsi di laurea appartenenti alla stessa classe e ai corsi di specializzazione medica;
– allo stesso corso di laurea, di laurea magistrale o di master presso due diverse università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale.
La nuova legge sulla doppia laurea prevede che entro sei mesi dalla sua entrata in vigore il Ministro dell’Università e della Ricerca, previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), del Consiglio universitario nazionale (CUN) e del Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU), adotti un apposito decreto dove siano disciplinate le modalità e criteri per consentire agli studenti la doppia iscrizione simultanea. L’obiettivo è favorire il conseguimento di titoli finali doppi o congiunti.
Il decreto attuativo, tra l’altro, dovrà fare particolare attenzione ai corsi che richiedono la frequenza obbligatoria per i quali si potranno prevedere apposite convenzioni.
le Università devono predisporre annualmente un programma che promuova ed estenda la partecipazione degli studenti lavoratori a corsi di laurea e ad attività formative post laurea.
Fonte: Cliclavoro