È stata allestita nel loggiato al secondo piano di palazzo comunale, la mostra fotografica curata dall’istituto Buonarroti Fossombroni con i lavori degli studenti sul paesaggio e le emergenze idrauliche del territorio. Coordinatore il professore Massimo Barbagli. La rassegna è stata presentata dal dirigente scolastico Alessandro Artini e dal Presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mattesini.
“L’istituto, attraverso il laboratorio di economia ed estimo territoriali, da tempo porta avanti il progetto didattico ‘Il geometra e il territorio aretino’. Questa iniziativa, presente anche nel piano dell’offerta formativa 2015/2016, si colloca nel contesto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche – ha spiegato il preside Artini. Negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 per le terze classi, all’interno del progetto è stato svolto il percorso didattico ‘Paesaggio ed emergenze. Uso e consumo di suolo nella piana di Arezzo ed emergenze idrauliche’. I materiali prodotti sono stati pubblicati in dieci poster, esposti prima all’ingresso dell’istituto e adesso nel loggiato al secondo piano di palazzo comunale. Si tratta della foto-interpretazione dell’uso del suolo, dal 1954 in poi, nel territorio relativo ai bacini idrografici dei torrenti che drenano la piana di Arezzo, con relativo collegamento alle emergenze idrauliche che si verificano nella zona stessa. Inoltre sono riportate le opere realizzate dal Comune di Arezzo per diminuire proprio questo rischio idraulico”. Il materiale didattico resterà in mostra a palazzo comunale fino al primo aprile. La visita è aperta al pubblico. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune.
“Un piacere – ha sottolineato il Presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mattesini – dare ospitalità al lavoro così accurato di questi studenti. È la testimonianza della vitalità delle scuole aretine e di chi le frequenta. Abbiamo una mappatura del territorio che evidenzia quali siano le zone a rischio idraulico. Buon lavoro ancora agli studenti che saranno i futuri pianificatori dello sviluppo del territorio”.
Fonte: Comune di Arezzo