Dal 20 al 30 luglio 2024 nei comuni del Valdarno, tra Arezzo e Firenze, a San Giovanni Valdarno, Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Figline e Incisa Valdarno.
In programma, “Ramsey Lewis Project” con Dario Cecchini e l’Orchestra del Conservatorio di Firenze (23.07, San Giovanni Valdarno); Gianmarco Scaglia Trio con Stefano ‘ Cocco’ Cantini’ in “Blue in Green Project” (24.07, Loro Ciuffenna); Metamorfosi” con Valeria Mancini in arte Celidea ed il pianista Mattia Parissi e il Pierre do Sameiro Quartet (29.07, Terranuova Bracciolini); JOTC Open Orchestra in “Mo’ Joe – The music of Joe Henderson” con Daniele Malvisi (30.07, Figline e Incisa Valdarno)

Prenderà il via sabato 20 luglio da Piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno con “Food”, il progetto di Paolo Fresu alla tromba e Omar Sosa, il Valdarno Jazz, la manifestazione che fino al 30 luglio porterà concerti di rilievo nei comuni del Valdarno, tra Arezzo e Firenze, a San Giovanni Valdarno, Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Figline e Incisa Valdarno.

In programma, “Ramsey Lewis Project” con Dario Cecchini e l’Orchestra del Conservatorio di Firenze (23.07, San Giovanni Valdarno); Gianmarco Scaglia Trio con Stefano ‘ Cocco’ Cantini’ in “Blue in Green Project” (24.07, Loro Ciuffenna); Metamorfosi” con Valeria Mancini in arte Celidea ed il pianista Mattia Parissi e il Pierre do Sameiro Quartet (29.07, Terranuova Bracciolini); JOTC Open Orchestra in “Mo’ Joe – The music of Joe Henderson” con Daniele Malvisi (30.07, Figline e Incisa Valdarno). La kermesse è organizzata da associazione Valdarno Jazz in collaborazione con Regione Toscana, i comuni di San Giovanni Valdarno, Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Figline e Incisa Valdarno, e Associazione Music Pool.

Nel primo appuntamento, Fresu e Sosa, duo ormai collaudato, porterà in scena uno spettacolo coraggioso che, attraverso la musica, vuole indagare sul piacere del gusto e della convivialità, riflettendo sull’importanza di una sana alimentazione e sulla situazione globale del cibo nel pianeta. Dai delicati tintinnii di calici, dall’olio che frigge, il vino versato in un bicchiere o un coltello che taglia una carota oltre che le voci narranti in lingua italiana, sarda, friulana, spagnola, francese, inglese, giapponese, i racconti di ricette, ambientazioni culinarie e socialità si fanno colonna sonora, laddove i suoni, debitamente tagliati, equalizzati e messi in loop, fungono da basi per le varie composizioni originali scritte da Fresu e da Sosa, oltre alla canzone “A Cimma” di Fabrizio de André, unica cover dell’album (ore 21.30, ingresso 18-16 euro).

Si prosegue martedì 23 luglio a San Giovanni Valdarno con l’Orchestra del Conservatorio di Firenze diretta da Dario Cecchini che si esibirà in “Ramsey Lewis Project”, con Dario Cecchini al sax baritono, Tommaso Mannelli al sax tenore, Marcello Nesi alla tromba, Francesco Onerati al trombone, Giorgia Bardelli, Ilaria Orlandini e Claudia Salvini alla voce, Mauro Sarti alla chitarra, Michele Papadia al piano e tastiere, Dario Lastrucci al basso, Diego Caroppo alla batteria, Marta Di Stefano al vibrafono e percussioni, Elia Ciuffini alle percussioni. Il Progetto Ramsey Lewis nasce per omaggiare un grande della musica, uno degli innovatori che hanno portato alla creazione di un jazz che si sviluppa nelle radici del soul, del funk e del blues definendo così uno stile e un suono, quello di Ramsey Lewis appunto. Il progetto si pone l’obiettivo di tramandare così la musica e le composizioni di uno dei grandi interpreti della musica black del Novecento alle generazioni future di musicisti (ore 21.30, ingresso libero).

Mercoledì 24 luglio nella corte del Museo Venturino Venturi di Loro Ciuffenna in programma il Gianmarco Scaglia Trio, composto dal contrabbassista Gianmarco Scaglia, da Giulio Stracciati alla chitarra e Piero Borri alla batteria, che incontrerà per l’occasione il sassofonista Stefano ‘Cocco’ Cantini. L’evento nasce dall’idea del contrabbassista Gianmarco Scaglia, dal titolo “Blue in Green Project”, un omaggio all’interplay, una sorta di autoritratto a metà tra ragione ed istinto, tra rigore e libertà in un fluire di emozioni che si irradiano da un repertorio il cui unico desiderio resta quello di comunicare. Il repertorio è formato da composizioni originali principalmente di Scaglia integrando le ricerche sonore di composizioni di autori contemporanei. Il risultato è sia grande energia che di intimismo, di progressione sonora, armonica e ritmica in un quadro ora naif, ora impressionistico, ora estemporaneo (ore 21.30, ingresso libero).

Lunedì 29 luglio in piazza Liberazione a Terranova Bracciolini doppio live. In apertura alle ore 21.30 “Metamorfosi”, primo disco nato dalla collaborazione fra la cantautrice Valeria Mancini in arte Celidea ed il pianista Mattia Parissi, che uscirà prossimamente per la Wide Sound. Metamorfosi parla della nostra parte interiore, descrivendo le passioni e gli istinti che ci rendono persone dinamiche e in continua evoluzione. Il disco si articola in una successione di brani in costante movimento, con due omaggi a Wayne Shorter e Burt Bacharach. A seguire alle ore 22.30 il concerto del Pierre do Sameiro Quartet, formato da Pierre do Sameiro, sax tenore e soprano, Simone Basile alla chitarra, Matteo Anelli al contrabbasso, Giovanni Paolo Liguori alla batteria. Il racconto di una storia vera, autentica, fatta di musica certo, ma anche di lavoro in fabbrica, di meccanica, di notti “Rabelaisiennes” parigine, di film di Pasolini e di canzoni del grande Ferrat, il tutto in un camion con John Coltrane come colonna sonora, a 150 km/h sulla A89, ”de Paris à Florence”. Un sound che vuole essere accessibile a tutti, e soprattutto a coloro che troppo spesso vengono dimenticati: i lavoratori, la gente comune, coloro ai quali Ferrat ha dedicato la sua canzoni, e che Pasolini mise in scena in “Mamma Roma”. Insomma, un lavoro che rispecchia l’immagine del suo compositore, umana e senza pretese. L’evento è in collaborazione con Music Pool (ore 21.30, ingresso libero).

Chiusura martedi 30 luglio nell’Arena Teatro Garibaldi di Figline e Incisa Valdarno con JOTC Open Orchestra che incontra per l’occasione il sassofonista Daniele Malvisi in “Mo’ Joe – The music of Joe Henderson”. Composta da venti giovani musicisti jazz, l’orchestra si propone di riscoprire Joe Henderson come uno dei maggiori interpreti del jazz anni ‘60 e ’70 insieme a Daniele Malvisi, uno dei più significativi interpreti della sua musica. L’ensemble è formato da Francesco Giustini, direzione e arrangiamenti, Selene Zuppardo, voce, Antonello Del Sordo, Cosimo Boni, Pasquale Paterra, Riccardo Catria, trombe, Paolo Acquaviva, Andrea Glockner, Mauro Morini, Daniele Maggi, tromboni, Emanuele Caporali, Roberto Buoncompagni, Benedetto Burchini, Francesco Dondi, Edoardo Bianchi, sassofoni, Santiago Fernandez, pianoforte, Fabio Roveri, chitarra, Nicola Pasquini, contrabbasso, Giovanni Paolo Liguori, batteria (ore 21.30, ingresso 3-5 euro).