Venerdi 24 Novembre
Ore 21:00
Mumec – Museo dei Mezzi di Comunicazione
L’evento è promosso dalle Acli di Arezzo per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne
Teatro, musica e divulgazione per omaggiare il contributo femminile al progresso della società. Venerdì 24 novembre, alla vigilia della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è in programma lo spettacolo “Sei donne che hanno cambiato il mondo” che sarà ospitato alle 21.00 dal Mumec – Museo dei Mezzi di Comunicazione per proporre un percorso dove verranno omaggiate le pioniere in ambito scientifico. L’iniziativa, a ingresso libero e gratuito, è inserita all’interno del progetto “Donne in Scienza” promosso dalle Acli di Arezzo con la partecipazione dell’istituto comprensivo “IV Novembre” e realizzato con il contributo dell’Assessorato all’Immigrazione, Integrazione e Pari Opportunità del Comune di Arezzo e con il sostegno di Aisa Impianti per stimolare una riflessione sul tema dell’emancipazione femminile e per favorire l’affermazione della cultura di genere.
La serata si svilupperà tra sei letture da parte di sei attori e attrici sulla vita, sulle scoperte e sulle attività di sei donne che hanno favorito epocali avanzamenti scientifici con il loro lavoro e il loro studio, con ogni storia che sarà scandita da un brano cantato da Ilaria Scatizzi e inframezzata con esperienze di fisica. Il filo conduttore della serata, coordinata da Lori Gori, sarà il libro “Sei donne che hanno cambiato il mondo” dove Gabriella Greison ha tracciato il ritratto di personalità che, oltre ad aver contribuito allo sviluppo dell’umanità, sono state una fonte di ispirazione e hanno aperto una strada ad altre donne, dimostrando volontà, abilità, talento e spirito indomito. Il programma prevede le letture delle storie di Marie Curie da parte di Silvano Alpini, di Lisa Meitner da parte di Silvia Martini, di Emmy Noether da parte di Paolo Bussagli, di Rosalind Franklin da parte di Marina Lanini, di Hedy Lamar da parte di Chiara Statuti e di Mileva Marić da parte di Daniele Parachini, anticipate dai saluti di Valentina Matteini (vicepresidente delle Acli di Arezzo), di Valentina Casi (direttrice del Mumec) e di Marco Chioccioli (dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “IV Novembre”). Il tutto, ospitato dal suggestivo scenario del Mumec di via Ricasoli dove sarà possibile toccare con mano il progresso e ripercorrere le tappe del pensiero scientifico con strumenti per effettuare esperienze legate alla fisica.
Lo spettacolo rappresenta il cuore del progetto “Donne in scienza” che nell’ultimo trimestre ha fatto tappa anche in istituti scolastici di diverso grado, trattando temi di stretta attualità come dimostrato dall’ennesimo, recente, femminicidio. Le Acli di Arezzo, in quest’ottica, evidenziano l’importanza di affrontare la violenza sulle donne attraverso l’educazione e la promozione di una cultura orientata a reciproco rispetto, consapevolezza delle relazioni sane e importanza del consenso, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su sfide e difficoltà quotidianamente affrontate dalle donne, la previsione di un adeguato sistema giuridico per garantire giuste pene per i colpevoli e l’attivazione di sostegni concreti alle vittime tra servizi di consulenza, rifugi sicuri, supporto psicologico e risorse economiche. «La violenza sulle donne non conosce confini geografici, culturali o sociali – ricorda Manuela Pisaniello del consiglio di presidenza delle Acli. – Colpisce donne di ogni etnia, classe sociale e livello di istruzione. È una realtà crudele che invade la vita di molte, lasciando cicatrici profonde e indelebili fino ad arrivare spesso alla morte. È ora di alzare la voce, rompere il silenzio e combattere contro questo male insidioso che ha radici profonde nella società. La solidarietà della comunità è essenziale per rompere il ciclo della violenza: ognuno di noi ha un ruolo da svolgere, deve essere attivo nella denuncia e nel contrasto alla violenza di genere, senza più voltare lo sguardo. Ogni voce che si unisce è un passo verso un mondo in cui ogni donna possa vivere libera da paure e oppressioni. Verso un mondo in cui la violenza sulle donne sia solo un triste ricordo».