“Visioni di Quartiere”, Tanti: “Con questa progettualità Arezzo è tra le prime dieci città in Italia individuate dal Ministero della famiglia come ‘città-pilota’”
Un progetto ampio e articolato che ha come obiettivo quello di rafforzare la rete educante nel quartiere di Saione. Si chiama “Visioni di Quartiere” ed è stato promosso, elaborato, e coordinato dall’assessorato ai servizi sociali del Comune di Arezzo, in collaborazione con l‘istituto comprensivo scolastico IV Novembre, Legambiente, FIAB, ACB Social Inclusion, No Mad Filodramma e Libera Accademia del Teatro.
Al centro del progetto – risultato ai primissimi posti del bando 2021 “Educare in Comune” del Dipartimento per le politiche della Famiglia/Presidenza del Consiglio dei Ministri – è la scuola IV Novembre, con i suoi plessi che sono riferimento culturale e sociale, con i suoi insegnanti e il dirigente scolastico impegnati da anni in una ridefinizione e un ammodernamento dei sistemi educativi insieme a famiglie, associazioni, enti pubblici e privati, e con gli enti del terzo settore che contribuiscono da anni alla ricostruzione di un’offerta culturale ed educativa radicata nel territorio con azioni di tipo interdisciplinare. Ma protagoniste del progetto sono soprattutto le famiglie, italiane e straniere, che costituiscono la comunità che vive nel quartiere, che ne condivide le risorse e le criticità rendendolo una delle zone della città più vivaci e ricche di servizi e opportunità. Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie fragili, che segnalano problematiche legate agli aspetti economici, sociali e linguistici.
Il progetto comprende due azioni principali: la costruzione di un processo di mobilitazione/ricostruzione della comunità, che fa capo all’Amministrazione comunale e coinvolge tutti i soggetti attivi nel quartiere, incentrata sui temi della cittadinanza attiva e della partecipazione democratica, e la promozione di azioni educative concrete per la partecipazione, la sensibilizzazione e l’educazione alla sostenibilità secondo i principi di Agenda 2030, che mirano a coinvolgere i bambini e i ragazzi e a offrire servizi utili di supporto alle famiglie.
“Visioni di Quartiere” è partito a luglio con i campi solari presso la scuola IV Novembre, che hanno coinvolto circa 40 tra bambini e ragazzi dai 9 ai 14 anni. Il quartiere e la città sono stati i luoghi di scoperta delle quattro settimane ispirate agli elementi naturali (Aria, Acqua, Terra, Fuoco) con tante attività di gioco e di conoscenza ecologica e scientifica, con azioni di cura del Parco del Pionta, della Scuola Sante Tani, con laboratori e tante esperienze curate dalle associazioni partner. Legambiente ha curato l’organizzazione complessiva, alternandosi a esperienze creative curate da ACB Social Inclusion, FIAB, No Mad Filodramma e Libera Accademia del Teatro.
Sono al via altre azioni concrete che coinvolgeranno attivamente anche le famiglie: incontri informativi e formativi, il piedibus per ridurre il traffico intorno alle scuole e favorire l’incontro e la socialità fra bambini e genitori, il Consiglio dei ragazzi per sperimentare democraticamente cosa vuol dire partecipare alla cura della città e del quartiere, tanti percorsi educativi sulla sostenibilità ambientale, sul rispetto delle differenze e sull’autonarrazione e infine incontri di coprogettazione con genitori, insegnanti, educatori e operatori delle associazioni per rendere tutte queste esperienze condivise e per arricchirle con le idee di tutti.
“Dallo scorso mese di luglio e fino alla prossima estate siamo impegnati nel mettere a regime una modalità di attivazione sociale che raggruppi in modo stabile intorno ai bambini e ai ragazzi una comunità di soggetti capaci di contribuire alla loro crescita e alla loro educazione – ha dichiarato il vicesindaco Lucia Tanti. – Questo progetto è sperimentale e costituisce la premessa dell’avvio di un patto educativo di comunità, uno strumento importante per promuovere e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra la scuola e le comunità educanti territoriali. Un obiettivo possibile solo passando attraverso le azioni concrete e le risposte ai bisogni delle famiglie del quartiere. Si tratta di uno straordinario lavoro di gruppo dove le competenze diverse si sono mescolate in maniera stimolante, e a cui bambini e famiglie hanno partecipato con entusiasmo. Arezzo con questa progettualità è tra le prime dieci città in Italia individuate dal Ministero della famiglia come ‘città-pilota’”, ha concluso Tanti.